Stefano Pioli e la sua famiglia, titolari del popolare Bar Aurora in piazza della Repubblica (l’ex piazzale Marionetti), sono stati i primi a chiudere l’attività, lo scorso 9 marzo dando un segnale forte seguito a breve dalla maggioranza dei commercianti di Castelnuovo di Garfagnana, anticipando il decreto del Governo.
Nel rispetto di quanto previsto, il Bar Aurora ha riaperto i battenti il 17 marzo ma soltanto come servizio tabaccheria e bollettini. Questo è il presente, ancora sconosciuto il futuro per un’attività che è una piccola azienda, con i tre titolari e ben cinque dipendenti.
“Ad oggi non sappiamo quando tutto ripartirà – commenta il titolare Stefano Pioli – ci saranno sicuramente nuove normative stringenti che limiteranno gli assembramenti. Noi fortunatamente abbiamo locale ampio ma dovremo valutare quali saranno le disposizioni e come la gente risponderà, dato che dovrà abituarsi a nuove abitudini. Per esempio, la colazione non sarà più quella di sempre, non più una “mordi e fuggi” ma il cliente dovrà attendere il proprio turno, essere servito; oppure difficilmente sarà possibile, almeno nei primi tempi, rimanere nel bar per diverse ore, magari a fare una partita a carte”.
Torniamo al presente, come attività quale impatto ha avuto il coronavirus? “L’impatto è stato traumatico, con gli incassi del bar annullati. Al momento ci siamo “salvati” grazie alla cassa integrazione, mi auguro che venga prorogato anche per i prossimi mesi, perché cambierà il lavoro, gli orari, la clientela sarà probabilmente meno ma io, come imprenditore, non mi vorrei trovare a licenziare alcun dipendente, il mio intento è di mantenere tutti ma per fare ciò avremo bisogno di un supporto dalle istituzioni e dallo Stato, almeno per i primi mesi di ripartenza”.
Andiamo al futuro prossimo: cosa vedi? “Io voglio essere positivo e al momento lo sono, non posso giudicare bene la situazione, ad oggi la priorità va alla situazione sanitaria, ma adesso i tempi ci sono e almeno entro la fine del mese si possano trovare soluzioni. Lo Stato deve mettere in atto un piano complessivo per ripartire, come ripartire e sostenere le aziende e i cittadini. Ci stiamo avvicinando alla stagione estiva e, se agiamo per tempo, potremo contenere un danno che sarà comunque pesante”.
Probabilmente la stagione estive della Garfagnana sarà rivoluzionata: penso all’annullamento di tutti o quasi gli eventi, è probabile che spariranno le sagre, il turismo subirà un colpo pesante, probabilmente quello estero tornerà nel 2021: visione apocalittica? “In Garfagnana siamo ripartiti dopo guerre e terremoti, siamo una popolazione forte, abituata a rimboccarci le maniche, ma da soli non ce la possiamo fare. Mi auguro ci sia una forma di turismo nostrano, con la gente spinta a viaggiare in zona, magari in ambito provinciale e regionale. Dovremo essere bravi a captare questo “piccolo” turismo”.
Stefano è anche nel consiglio direttivo dell’associazione dei commercianti di Castelnuovo: vi state muovendo anche in questo ambito? “Sicuramente, la situazione è monitorata costantemente. Sottolineo il lavoro eccezionale svolto dal segretario Luca Dini che ci sta aggiornando sulle misure in atto, ci stiamo muovendo per aiutare il commercio nei limiti del possibile, di rimettere la gente in grado di lavorare, sostenere anche psicologicamente la gente; senza sosta, poi, l’impegno del presidente Andrea Baiocchi, assieme al consiglio, vicini e presenti fin dai primi momenti”.
Prematuro pensarci oggi ma sarà possibile confermare la Settimana del Commercio quest’anno? “Adesso è impossibile pensarci, ma è la nostra grande speranza. Rifare la nostra manifestazione strica, ovviamente aggiornata alle nuove disposizioni rappresenterebbe un segnale forte di ripresa e speranza per tutti!”.