Cinquant'anni di Banco del Mutuo Soccorso! Mezzo secolo di carriera che gli alfieri del prog rock italiano celebrano con un album tutto dedicato all'"Orlando furioso" e un tour che giovedì 2 febbraio li porterà al Teatro Alfieri di Castelnuovo di Garfagnana, dove Ludovico Ariosto ricoprì, per tre anni, l'incarico di Governatore della Garfagnana.
Il Banco proporrà brani dal concept album oltre a classici come "R.I.P.", "Metamorfosi", "Il Giardino del Mago", "Il Ragno", e i popolari "Moby Dick", "Paolo Pa'" e "Canto di primavera"...
Inizio ore 21. I biglietti – da 15 a 28 euro – sono disponibili sui siti www.bitconcerti.it e www.ticketone.it (tel. 892.101) e nei punti Box Office Toscana (www.boxofficetoscana.it/punti-vendita - tel. 055.210804). I portatori di handicap possono acquistare un biglietto specifico al prezzo più basso previsto per l'evento ed entrare con un accompagnatore gratuito. Gli interessati possono contattare il Teatro Alfieri (tel. 0583 641007 - www.teatroalfieri.it)
Anticipato dal brano "Cadere o Volare", l'album "Orlando: le forme dell'amore" del Banco del Mutuo Soccorso è uscito in autunno per l'etichetta Inside Out Music/Sony Music Group. Il riferimento ariostesco non è casuale. L'eponimo album di debutto – il cosiddetto "Salvadanaio", dalla formidabile copertina, uscito nel 1972 - iniziava con "In Volo", e nei suoi versi veniva evocato il personaggio di Astolfo e il suo Ippogrifo, il cavallo alato, due figure centrali dell'"Orlando Furioso", poema capolavoro del Rinascimento italiano.
Vittorio Nocenzi, fondatore e guida del gruppo, ha lavorato al concept musicale di "Orlando: le forme dell'amore" per molti anni, insieme al figlio Michelangelo e al romanziere e sceneggiatore Paolo Logli. Un immenso lavoro in studio pienamente rappresentato in quest'album epico, che fissa nuovi parametri per gli appassionati di progressive rock. Indubbiamente il Banco è sempre stato legato alle proprie radici, ma "Orlando: Le Forme dell'Amore" è la prova definitiva di come il rock prog tradizionale possa evolversi in una moderna, nuova, miscela di suono e spirito.
Rivisitare, ispirandosi liberamente ad esso, un poema del XVI secolo attraverso composizioni di rock progressive e descrivere i fatti e gli ideali dell'epoca è stato uno sforzo non indifferente.
Così Vittorio Nocenzi spiega la genesi dell'album: "L'Ariosto stesso, per scrivere il suo Orlando furioso, si era liberamente ispirato all'opera di un altro poeta che aveva scritto prima di lui sullo stesso argomento, al punto da far sembrare il Furioso un vero e proprio sequel, diremmo oggi: mi riferisco all' "Orlando innamorato" del Boiardo. Così abbiamo preso il coraggio di fare altrettanto, nel senso che se sentivamo il bisogno di aggiungere qualche circostanza narrativa, potevamo farlo, purché il tutto funzionasse poeticamente ed emotivamente. Da qui il passo è stato veloce e spedito nel pensare, in tutta onestà di mente, che potevamo osare se era chiaro il percorso che sceglievamo di seguire. Allora abbiamo scelto gli episodi centrali dell'originario racconto, reputando centrali quegli episodi che servissero da anelli imprescindibili per una narrazione che voleva e doveva essere articolata in modo diverso dall'originale".
"Non ci sono mai piaciuti troppo gli anniversari celebrati con flute e champagne, ci piace celebrare i momenti importanti con il lavoro concreto - ha detto Vittorio Nocenzi in occasione dell'uscita del disco - ecco perché ci è sembrata subito bellissima la possibilità di mettere sulla nostra torta del cinquantennale non una semplice candelina, ma una vera e propria candela speciale: un nuovo album inedito del Banco ispirato e dedicato proprio all'Orlando furioso. È un po' come far ritorno in quello spazio da dove spiccammo il nostro volo tanti anni fa, con la voglia di far così ripartire questa storia fatta di musica, di idee, di diversità, di visioni e di sogni. Vorremmo farla rivivere ancora con lo stesso desiderio di stupore emozionato, di meraviglie da cantare, di storie da intravvedere in quell'"oltre", in quel "nonostante", che sono la nostra vera vita, fatta di utopie e di idee, di speranze, di sorprese e meraviglie che, nonostante tutto, la vita prosegue ad offrirci, se solo stiamo attenti a coglierle fra le luci e le ombre dei nostri giorni"
Ma la domanda principale che si è posta il Banco è questa: qual è il senso di musicare questo capolavoro 500 anni dopo la sua pubblicazione? Intendendo, per senso, il significato artistico, emotivo e creativo, di prendersi licenza dall'originale e strutturare una narrazione rispettosa per somme linee, coerente e fondata sui contenuti essenziali dell'opera originale, aggiungendo considerazioni e punti di vista del nostro tempo. Racconta Vittorio Nocenzi: "Capimmo che la forza dell'Orlando stava nella sua insospettabile modernità. E abbiamo ritenuto opportuno sottolineare questo contenuto di contemporaneità".
Ecco allora che la scelta dell'ambientazione è ricaduta in un tempo non tempo (né nel passato né nel presente né nel futuro, perché un capolavoro è senza tempo) e come scenario, un Mediterraneo completamente prosciugato della sua acqua. Dell'attuale mare, solo una fonte di acqua dolce al centro di una pianura di terre rosse; una sorgente d'acqua potabile superstite che viene immediatamente cinta con delle mura dai Guardiani dell'acqua, ma che è anche la meta di centinaia di carovane di uomini donne e bambini che, divorati dalla sete, non attraversano l'ex Mediterraneo con le barche ma lo fanno a piedi, dirigendosi in carovane di umanità dispersa e disperata verso le mura che circondano la sorgente.
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