Quest’oggi, ufficialmente a mezzanotte, alla fine del turno al Pronto Soccorso dell’ospedale “Santa Croce” di Castelnuovo di Garfagnana, i volontari degli Autieri della Garfagnana termineranno tutti i servizi relativi all'emergenza, anche se rimangono ancora in piedi alcune attività di assistenza alla popolazione per le prossime settimane.
Il presidente Massimo Turri ringrazia tutti quelli che li hanno aiutati e con cui hanno collaborato, dai privati alle associazioni, passando anche ditte e negozi, ma anche il personale sanitario.
“L'ultimo pensiero – commenta Turri - lo voglio dedicare ai volontari dell'ANAI Garfagnana, in questa emergenza si sono alternati circa 50 volontari coprendo i turni al presidio presso il P.S. di Castelnuovo, hanno sanificato i vari comuni, consegnato la spesa e medicinali a casa, montato gazebi e tende, distribuito mascherine, coperto i turni al COC, hanno fatto viaggi a Firenze e Lucca per prendere mascherine, prodotti per sanificare ecc… da distribuire per tutta la Provincia di Lucca e molto altro. Non solo nell'emergenza Covid19, ce n'è stata anche una di rischio idrogeologico, i volontari sono intervenuti su alcuni problemi causati dalla pioggia”.
“Dedicare il proprio tempo al volontariato non è una cosa facile: c’è il lavoro, c'è la famiglia, in questa emergenza, c'era anche la paura di trasmettere il virus ai propri cari, ma i volontari hanno fatto una scelta, quella di dedicarsi agli altri. Chiedere "c'è bisogno di un volontario/a per..." e ricevere sempre tante risposte di disponibilità non è cosa da poco. Dal 1° marzo quel "Io ci sono" non è mai mancato”.
“Dopo tre mesi, la stanchezza si faceva sentire, ma un giorno, nel preparare i pacchi alimentari, ho visto i volontari che erano sereni, lavoravamo e scherzavano e non potete immaginare cosa significa per un presidente vedere nei volontari ancora tanta voglia di aiutare e di mettersi a disposizione. Le responsabilità di un presidente sono tante, ma temere un calo di entusiasmo nei volontari dopo tanto tempo è sempre presente e pericoloso per la vita associativa. Invece no! Erano ancora lì, dopo tre mesi, erano ancora lì a lavorare, mettendo da parte i propri interessi per un vero e proprio senso di comunità e di aiuto solidale nei confronti degli altri. L'associazione si rinforza e cresce grazie al vostro lavoro perché il miglior esempio siete voi con il vostro operato. Grazie a tutti e ripeto nuovamente che sono orgoglioso di essere il vostro presidente”.