Dopo le pressanti voci trapelate nelle ultime settimane, la sezione CAI di Castelnuovo Garfagnana ha finalmente deciso di prendere la parola. Attraverso un comunicato ufficiale, il circuito garfagnino del club alpino italiano smentisce ogni tipo di accordo con la società estrattiva Cava Carcaraia, fresca di accordo col comune di Vagli Sotto per nuovi lavori sulle Apuane.
Nell’accordo tra le parti, infatti, ci sarebbe l’obbligo da parte di Carcaraia S.r.l., di mantenere in sicurezza e valorizzare il sentiero CAI numero 177, in collaborazione proprio con la sezione locale, al quale sarebbe addirittura offerto un conguaglio di offerti 500 euro all’anno, per 10 anni, affinché i volontari della stessa sezione possano accedere agevolmente, tramite la viabilità di cava, al sentiero per le ordinarie manutenzioni annuali.
Un accordo, fa dunque sapere il CAI, in cui i firmatari hanno bellamente tenuto fuori il terzo incomodo, che sottolinea la propria estraneità, e riluttanza, a disposizioni di questo tipo.
Per la sezione di Castelnuovo, anche solo l’idea di un lavoro in sinergia con un azienda che distrugge un territorio montano andrebbe contro le direttive nazionale e lo spirito che muove il Club.
“Recentemente – si legge nella nota – il consiglio direttivo della sezione CAI di Castelnuovo Garfagnana è venuto a conoscenza di informazioni riguardanti l’esistenza di progetti di società estrattive operanti nel territorio apuano nei quali è stato coinvolto inconsapevolmente, per cui si reputa assolutamente necessario dare una corretta informazione in merito. Si tratta della Convenzione per regolare gli interventi previsti dai P.A.B.E. e le correlate opere ed interventi di interesse pubblico e il monitoraggio delle lavorazioni; stipulata tra il comune di Vagli Sotto e la società Cave Carcaraia S.r.l. (repertorio n. 313 del comune), ove all’articolo 10 comma 3, si obbliga il soggetto attuatore a mantenere e mettere in sicurezza il sentiero CAI n. 177 nel tratto
interessato dal sito estrattivo, ai fini della sua tutela e valorizzazione, e per cui, in particolare, la società esercente deve concludere un accordo con la Sezione CAI responsabile del sentiero. Inoltre, nel piano di coltivazione, presentato da Cave Carcaraia S.r.l. viene preventivato un accordo in corso con la Sezione CAI locale, nel quale sarebbero offerti 500 euro all’anno, per 10 anni, affinché i volontari della stessa sezione possano accedere agevolmente, tramite la viabilità di cava, al sentiero per le ordinarie manutenzioni annuali. All’oscuro di tutto questo, la Sezione CAI di Castelnuovo di Garfagnana precisa che non raggiungerà mai accordo di alcun genere, economico o di altra natura con chi fa dello sfruttamento della montagna la sua distruzione. Una delle principali missioni istituzionali del CAI, la difesa dell’ambiente naturale della montagna, è fissato nel punto 5 del Bidecalogo: sostenere il principio del divieto assoluto di escavazione di materiali (marmi, dolomia, inerti, etc.). Si ritiene che il consumo delle Alpi Apuane sia una attività contraria alla nostra missione e, pertanto, la sezione CAI di Castelnuovo prende le distanze da ogni qualsivoglia coinvolgimento con soggetti che non rispettino i principi di tutela
dell’ambiente montano. La sezione CAI “Roberto Nobili” di Castelnuovo Garfagnana è un’istituzione presente da oltre 30 anni su questo territorio, e nasce con lo scopo di valorizzare le realtà naturalistiche attraverso attività di avvicinamento e scoperta delle bellezze ambientali a noi vicine, proponendosi come mediatore di servizi atti far vivere le nostre valli e montagne come luoghi di frequentazione da parte di grandi e piccini, appassionati e neofiti. La nostra sezione crede di avere un ruolo nella funzione di monitoraggio e difesa del proprio territorio. Le Alpi Apuane, con le loro peculiarità geologiche, il loro aspetto grandioso dai profili titanici e
all’apparenza intoccabili, nascondono un ambiente delicato e fragile nei suoi equilibri. Proprio in questo periodo di riscoperta, la nostra sezione si trova a dover svolgere ancor di più la sua attività di tutela delle maestose Apuane, da molti anni interessate da attività estrattive che impoveriscono sempre più l’ambiente naturale montano. Citando il sito ufficiale CAI possiamo anche noi affermare che Oggi la montagna soffre di un turismo di massa ed uno sfruttamento indiscriminato di tutte le sue risorse. La tutela di queste risorse, il rispetto e lo sviluppo sostenibile sono un dovere. Un dovere che il Club Alpino Italiano, riconosciuto dal ministero dell’ambiente quale associazione ambientalista di interesse nazionale, ha nel cuore”.