Bravi, bravi, bravi. Meritereste tutte e tutti una menzione. Una pagina di storia oscura, vergognosa, macabra che è come una cicatrice, una lettera scarlatta, un marchio tatuato a fuoco sulla coscienza dell'umanità: l'inquisizione, la caccia alle streghe, il rogo della ragione.
Il Teatro Alfieri di Castelnuovo di Garfagnana ha saputo tributare al meglio la passione e l'impegno che l'allestimento di uno spettacolo come "Nocturnalia. Storie di donne, storie di streghe" comporta. Un tutto esaurito senza precedenti. Un'aria elettrizzante. Una gioia per gli occhi.
Seppur fuori abbonamento, rispetto alla stagione teatrale vera e propria, una messa in scena di assoluto livello ripagata dai calorosi applausi del pubblico. Un cast di 21 attrici e attori che, diretti dalla regista Michela Innocenti, hanno dato voce e anima alla drammaturgia di Marisa Boriolo liberamente tratta dal testo storico del professor Oscar Guidi, "Ursolina la rossa e altre storie. Inquisitori e streghe tra Lucca e Modena nel XVI secolo" (Maria Pacini Fazzi editore).
Un enorme telo bianco sullo sfondo. Una parete immaginaria che divide il mondo reale da quello etereo. Sul proscenio si consuma un ignobile processo. Un podestà (uomo) e il suo scribacchino (uomo) compiono - loro sì - un gesto eretico: si ergono a giudici del destino di altri uomini. Sotto accusa, però, sono sempre le donne. Capro espiatorio di una società patriarcale e superstiziosa che vede nell'innocenza la volgarità. Nell'inspiegabile, il male. Nell'amore, la minaccia alla propria virilità.
È un campionario di orrori quello che offre il consorzio umano sul palco: donne avide e invidiose, calunniatrici; uomini vigliacchi e preopotenti; violenti boia e giudici corrotti. Al di qua del telo, una bugia ingigantita corre il rischio di trasformarsi in una drammatica verità. Supposizioni, chiacchiere, dicerie, pettegolezzi, malelingue. Queste le prove "inconfutabili" che hanno il potere di torturare, umiliare, offendere le vittime.
Per fortuna esiste un mondo anche oltre il telo, per chi ha la sensibilità di vederlo. Qui, la voce inascoltata delle donne emerge con forza perché sorretta da un coro solidale che tifa per loro. Un mondo fatto di angeli, non di dèmoni. Di ninfe, non di arpie. Uomini e donne che si sostengono a vicenda, piangendo le stesse lacrime.
Belli i costumi della Compagnia dell'Ariosto che sembrano, davvero, riportarci al '500. Belle le musiche di Celeste Canali, che spaziano dalle auliche note dell'arpa alle tribali danze del sabba. Belle le luci di Nicolò Carli, che giocano sul contrasto tra il blu e il rosso di due mondi contrapposti di pace e violenza. E bello, infine, il trucco di Giuliana Valdrighi che calza a pennello sulle comparse di questa tragedia che vede tutti perire e nessuno salvarsi.
La domanda è: chi sono le streghe oggi?
Foto di Tommaso Teora
Alfieri sold-out per "Nocturnalia", l'umanità sotto processo: le streghe siamo noi
Scritto da andrea cosimini
Castelnuovo
09 Marzo 2025
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