Il mondo al contrario a Valdottavo non è solo il libro presentato nel pomeriggio di un sabato novembrino al Teatro Colombo, quello del generale Roberto Vannacci, il caso editoriale di cui tutti parlano: il mondo al contrario diventa il proscenio per due mondi contrari, quello di due manifestazioni: da un lato la manifestazione del pensiero Vannacci che va in scena dalle 18 in poi, dall’altro, nella piazza adiacente all’edificio valdottavino, la manifestazione di alcuni “pianeti” dei variegati universi della sinistra locale e provinciale. Due manifestazioni opposte: fuori, sotto l’occhio di un discreto spiegamento di forze dell’ordine, si protesta contro Vannacci e il suo libro, considerato al di fuori dei principi della Costituzione e della società civile, dentro il teatro l’autore del libro, intervistato dal giornalista e direttore de La Gazzetta di Lucca e delle altre Gazzette, spiega alla platea i concetti esposti nelle pagine. Una libertà di espressione e di pensiero sulla quale il generale insiste molto nel corso delle due ore di presentazione, di fronte al teatro gremito da ben oltre cento persone.
L’incontro è stato fortemente voluto dal consigliere comunale di opposizione Yamila Bertieri che introduce la serata: “Stimo molto Vannacci perché mi ritrovo nelle sue parole. Questa serata è nata con tante difficoltà ma queste mi hanno spinto ancora di più ad andare avanti, perché io credo nei valori della Costituzione, come la libertà di pensiero ed espressione. Ringrazio Aldo Grandi per la sua presenza, è un giornalista che non ha paura di dire ciò che pensa. Siamo persone libere e non dobbiamo avere paura di esprimere le nostre convinzioni ed idee!”.
Roberto Vannacci esordisce ringraziando la Bertieri ed Aldo Grandi, che ha già presentato il libro “Il mondo al contrario” in altre due occasioni. Ringrazia le forze dell’ordine, presenti in un quello che considera un paradosso, dover essere qua per garantire un diritto, il suo a parlare. Un affondo viene dedicato ad Armando Fancelli: “Asserisce che nel mio libro ci siano principi anti costituzionali, io che da una vita la difendo!”.
Aldo Grandi inizia con sarcasmo: “In prima fila noto due posti vuoti, sono quelli riservati al sindaco ed al suo assessore! Oggi sono qua ad introdurre un amico che sostiene cose che io scrivo e sostengo da venti anni, ovvero che il mondo sta andando alla rovescia”.
“Il mondo al contrario” è, come accennato, un caso editoriale, che ha superato le 230 mila copie vendute, una cifra record in un arco di tempo così ridotto, che nemmeno autori di best sellers possono permettersi: inoltre non si considerano le copie elettroniche che circolano sul web.
L’incontro scivola via in scioltezza, con Grandi che introduce i vari temi trattati nei capitoli del libro, che Vannacci espone con grande chiarezza e semplicità. “Vannacci ha il merito di aver espresso i concetti in una maniera che tutti possano capirli, anche la “casalinga di Voghera”. Da una battuta, lo spunto per parlare di donna e famiglia.
“Ho dedicato un capitolo alla famiglia, alla maternità e alla paternità. Ho proposto un reddito di maternità (o paternità) perché la donna o l’uomo deve avere la possibilità di scegliere se lavorare o dedicarsi alla famiglia”.
La diversità. “Io sono un fermo sostenitore della bellezza della diversità, viviamo in un mondo di diversi, l’uomo e la donna sono per natura diversi, le etnie sono tante e differenti”. Procreazione: “Può essere solo tra uomo e donna, altri sistemi non esistono, la genitorialità non può essere un diritto, semmai un desiderio ma non può scontrarsi con il diritto di un bambino ad avere una madre ed un padre”.
Sicurezza: “è il bisogno primario di una comunità e chi fa del male deve essere messo in condizione di non nuocere più. La legittima difesa dovrebbe essere sempre legittima e non legata ad un mero giudizio basato su principi aleatori”. Ambientalismo: “la Terra se ne frega dell’uomo ma si evolve continuamente”. Vannacci parla esponendo una serie di statistiche e cifre sulla crescita demografica, l’aspettativa di vita e la povertà per contestare quelle teorie sulla salvezza dell’umanità, ma anche per contestare la mania per la green economy: “l’inquinamento è una conseguenza del progresso e la green economy è costosa, molto di più delle fonti tradizionali, pertanto solo paesi ricchi possono permettersela”. Altro tema attuale è quello dell’immigrazione. Vannacci parte dall’esempio dell’antica Cina per arrivare a quelli di Australia, Giappone e paesi arabi. “L’Europa ha un limite di capienza, quando lo supereremo le istituzioni si convinceranno a fermare l’immigrazione, ma sarà troppo tardi, forse era meglio modificare le norme esistenti per regolarizzare l’immigrazione in precedenza”.