«I cani attualmente ospitati nel canile di Diecimo che cessa l’attività a fine mese vanno messi in sicurezza e preservati a prescindere dall’esito della gara per l’affidamento del servizio che si chiude la settimana prossima. Se si aspettano i tempi delle burocrazie, i quattro zampe rischiano di finire chissà dove»: l’appello parte da Maurizio Marchetti (capogruppo regionale FI). Proprio lui, nel mese di dicembre, aveva diffuso la notizia che il canile delle Selvette a Diecimo, a Borgo a Mozzano, avrebbe cessato la propria attività a fine gennaio portando addirittura il caso in Regione con un’interrogazione a cui ancora la giunta toscana non ha fornito risposta.
«La road map raccontata a mezzo stampa dai rappresentanti dei Comuni delle due Unioni di Garfagnana e Mediavalle del Serchio, che affidavano finora i loro cani vaganti alla struttura di Diecimo – riflette Marchetti – può funzionare sulla carta per quanto riguarda le burocrazie sull’affidamento e le questioni strutturali. Non tiene però conto dei cani attualmente ospitati nel canile di Diecimo in carne ossa e pelliccia: si dice che rimarranno lì fino al 31 gennaio e dopo, semmai e a seconda anche dell’esito della gara per l’affidamento del servizio ancora aperta in questi giorni, trasferiti in altri rifugi. Ma quali? E dove? Che garanzie ci sono, se ve ne sono, del loro mantenimento sul territorio?»
Secondo Marchetti serve per i cani un progetto differente che non attenda i tempi delle burocrazie: «I quattro zampe ricoverati a Diecimo vanno tutelati a prescindere dagli iter di gare e progetti e mantenuti sul territorio, poi la struttura e il servizio di accalappiamento e custodia seguiranno i loro percorsi. Intanto però così i cani saranno risparmiati dallo stress di trasferimenti coatti non si capisce bene dove, sul modello di quel che abbiamo già purtroppo visto fare da amministrazioni di sinistra e grilline da Palermo a Roma e altrove con autentiche deportazioni».
I cani attualmente presenti al canile delle Selvette sarebbero una cinquantina: «Le associazioni – fa sapere Marchetti – stanno promuovendo una speciale campagna di adozioni per quei cani rivolta ai residenti nella provincia di Lucca. La speranza sarebbe far arrivare il canile a fine mese sostanzialmente vuoto. I lucchesi che in questi giorni stessero pensando di adottare un cagnolino lo facciano dalla struttura di Diecimo, così faranno una doppia buona azione. Se non vaganti o inselvatichiti, i cani rappresentano una risorsa e non un problema. Per questo mantenerli sul territorio rappresenta un valore ed è interesse delle istituzioni operare in questo senso senza aspettare gare e progetti e senza lasciare soli i volontari delle associazioni».
Nota di biasimo per la Regione: «La competenza sulla sanità veterinaria e sugli animali di affezione è regionale – incalza Marchetti – ma i tempi di reazione istituzionali tenuti da Pd e sinistre anche solo per rispondere a un’interrogazione come quella che io stesso ho presentato sul canile di Diecimo sono disallineati rispetto alle esigenze reali dei territori e dei loro abitanti. Compresi quelli con la coda».