Altro fine settimana di scioperi, il quinto, allo stabilimento Lucart di Diecimo, per il rinnovo del contratto integrativo.
"Purtroppo - affermano in una nota RSU Lucart Diecimo, SLC CGIL Lucca, FISTEL CISL Toscana e UGL Chimici Lucca -, anche l’incontro richiesto dall’Azienda per il giorno 10 novembre in confindustria, con l’intento di formulare una proposta per chiudere un accordo, si è rilevato un incontro del tutto inefficace e strumentale".
"Provare a mescolare le carte dopo 24 mesi di discussioni sui parametri - attaccano -, chiedendo di triplicare il volume del salario legato al parametro economico-finanziario, avrebbe significato semplicemente, far ricevere degli assegni ai lavoratori post-datati privi di “copertura”. Parametro che ha sempre dato grandi difficoltà in passato e che certamente l’emergenza COVID-19, non aiuterà nel raggiungere positivi i bilanci dell'azienda. Oltre alla vertenza legata al mancato rinnovo del contratto integrativo, ci aspettavamo anche una risposta da parte di Lucart, per una forma di sostegno al reddito, per tutti quei lavoratori coinvolti nei mesi di Cassa integrazione. Anche qui fumata nera! Anzi, Lucart si è detta disponibile a valutare la cosa ma solo dopo che i lavoratori avessero accettato la proposta trabocchettoo dell’Azienda per chiudere l’integrativo. Alla faccia di una discussione democratica!"
"Con rammarico - concludono - e di fronte alla continua cecità e al silenzio totale da parte della direzione aziendale, si è concluso l’incontro con l’azienda in un “nulla di fatto“. Non ci è rimasto altro, che tornare dai lavoratori in assemblea per informarli. Le assemblee svolte nei giorni seguenti, hanno dato pieno sostegno a tutta la delegazione sindacale nella continuazione dello stato di agitazione sindacale, fermando anche questo fine settimana appena trascorso, tutte linee di converting per le ultime due ore ogni fino turno e sabato, ferme per 8 ore tutte le macchine continue per 8 ore. La migliore risposta alla indifferenza dell’azienda!"