Per rispondere all'emergenza Covid 19, le reti di progetto di Welfare in Azione puntano sulla domiciliarità e il supporto a distanza.
"Sono quattro i progetti ad oggi che nell’ultimo anno hanno avviato un percorso di ripensamento in chiave comunitaria del welfare locale, puntando sul coinvolgimento dei cittadini in processi partecipati, per rispondere ai bisogni sociali esistenti ed emergenti - afferma l’assessore alle politiche sociali Roberta Motroni -. Molti di questi prevedono servizi e interessano fasce di popolazione che oggi sono particolarmente toccati dall’emergenza Coronavirus. Tra questi: persone vulnerabili e a rischio povertà, anziani, persone con disabilità ma anche famiglie che vedono venir meno il supporto scolastico. In molti casi l’attivazione di nuove risposte per fronteggiare l’emergenza Coronavirus è stata pressoché immediata, grazie ai progetti già esistenti".
"In particolar modo il progetto dedicato ai nostri anziani del territorio “La comunità risponde, anziani meno soli” è stato riformulato in “La comunità risponde - Anziani Meno Soli - Per Continuare a rimanere vicini ognuno nella propria casa” - spiega il vicesindaco -, per tutelare ai massimi livelli possibili la salute dei lavoratori e dei cittadini oltre ad adempiere nel miglior modo alle normative ed alle direttive emanate dagli organismi competenti. Non potendo più continuare con il centro di aggregazione e tutti i suoi laboratori, le azioni principali sono state rivolte alla domiciliarità e al supporto a distanza, con grande attenzione ai servizi primari (consegna spesa, medicinali, accompagnamento a visite mediche urgenti, pasti e assistenza a domicilio) ma anche al tema relazionale e affettivo, visto il forzato isolamento. Lo sforzo è stato ed è quello di continuare con il progetto rielaborato nelle sue parti in un clima di sicurezza, rispettando l’osservanza delle nuove procedure perché oggi ancora di più le persone anziane si trovano a dover fronteggiare nuove necessità ma anche paure. Rimasto attivo anche lo sportello di segretariato sociale, promosso con un’altra formula, il supporto a distanza “Ti chiamo io!” in cui gli operatori e i volontari del servizio civile chiamano gli anziani per scambiare due chiacchiere e segnalare i loro bisogni all’Ufficio Sociale. Il progetto anche se rivisto vuole preservare il benessere psicofisico e relazionale degli anziani, contrastando ancora di più la solitudine, l’autonomia personale, in particolar modo per coloro che vivono da soli. Un progetto che ancora prima dell’emergenza Covid.19 era stato riconosciuto lodevole dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e per questo era stato finanziato. Continuano anche gli altri progetti che stanno cercando di attivare azioni a distanza a sostegno delle famiglie, soprattutto quelle più fragili, per evitare l’acuirsi di gap scolastici dei figli venendo meno delle forme di supporto e inclusione che la scuola in presenza garantiva".
"In questi mesi in cui è cambiato tutto, all’improvviso - conclude Roberta Motroni, - c’è qualcosa che è rimasto invariato. È l’obiettivo: non lasciare nessuno da solo".
A Borgo un progetto a supporto degli anziani
Scritto da Redazione
Borgo a Mozzano
11 Giugno 2020
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