Ci sono luoghi nel mondo dove l’accesso all’acqua potabile, all’istruzione o a un pasto quotidiano resta ancora un sogno. E poi ci sono persone e comunità che, seppur da lontano, scelgono di trasformare quel sogno in realtà, un passo alla volta. È proprio da questa consapevolezza che nasce, nel 2021, l’associazione Piccole Opere Pro India, frutto dell’incontro tra la sensibilità di alcuni volontari locali e l’esperienza missionaria di Don Shyam, sacerdote indiano che in quegli anni prestava servizio pastorale presso l’Ospedale San Francesco di Barga.
Registrata ufficialmente, l’associazione è una realtà senza fini di lucro, composta esclusivamente da volontari che operano gratuitamente con un obiettivo chiaro: migliorare concretamente la qualità della vita per le persone dei villaggi del distretto di Kadapa, nell’India meridionale.
“L’associazione è aperta a tutti. Chiunque può unirsi, diventare socio attivo e contribuire alla crescita del progetto. Solo insieme si possono costruire cose grandi”, sottolinea Riccardo Luschini, fondatore e primo motore del gruppo.
La prima emergenza affrontata da Piccole Opere è stata quella dell’acqua potabile. In molti villaggi, donne e religiose erano costrette a camminare per chilometri ogni giorno per approvvigionarsi a fonti lontane e spesso non sicure. Il primo intervento è stato l’installazione di un depuratore in una scuola, ma si è presto compreso che serviva un progetto più strutturato. È così che è nata l’iniziativa dei pozzi: 25 da costruire, 2 da ristrutturare a causa della siccità. Ad oggi, ben 20 pozzi sono stati completati. Un traguardo straordinario che significa salute, sicurezza e dignità per centinaia di persone.
L’intervento è stato possibile anche grazie alla collaborazione con la Yogananda Foundation, associazione locale che opera come partner sul campo, assicurando interventi mirati e condivisi con le comunità. Luschini si reca personalmente in India per seguire i lavori: vi è stato nel 2016, è tornato nel 2024 e ha già fissato il prossimo viaggio nel 2026, convinto che solo vedendo con i propri occhi si possa capire l’impatto reale di ciò che viene fatto.
Recentemente, è stato inaugurato il 20° pozzo nel villaggio di Mallepalli (SriRam Negar). La gratitudine della popolazione locale è stata commovente, e ha confermato quanto anche un piccolo gesto possa cambiare radicalmente la quotidianità di intere comunità.
Dopo i pozzi, ora l’attenzione si sposta su un nuovo obiettivo: la realizzazione della Casa Madre, una struttura pensata per accogliere i più fragili e offrire opportunità di formazione e riscatto. Il progetto prevede spazi multifunzionali: dormitorio, mensa, laboratori artigianali, sala riunioni e poliambulatorio. “Per iniziare dobbiamo prima acquistare un terreno, in una zona strategica. È un investimento importante, ma rappresenta il primo passo verso un centro stabile di solidarietà e inclusione”, spiega Luschini.
Il sostegno all’associazione arriva anche dal territorio. Di recente, nella sala parrocchiale di Albiano, si è svolta una dimostrazione di prodotti dell’azienda Imperial Life, che ha scelto di devolvere un contributo all’associazione. L’iniziativa ha riscosso grande successo, grazie anche alla disponibilità di Don Stefano e all’interesse delle tante persone presenti. Il pomeriggio si è concluso con un rinfresco generoso e curato, offerto da un gruppo di volenterose signore, ancora una volta simbolo del cuore grande di questa comunità.
Il prossimo evento in programma sarà la cena solidale presso la vecchia scuola di Castelvecchio Pascoli, in programma per la sera del 10 maggio. Le donne dell’associazione saranno ancora una volta protagoniste, pronte ad accogliere i partecipanti con i loro deliziosi manicaretti. Le prenotazioni sono aperte fino all’8 maggio.
In un mondo che corre veloce e spesso dimentica chi resta indietro, Piccole Opere ci ricorda che la solidarietà non ha confini. Non servono gesti eclatanti: bastano impegno, costanza, amore per il prossimo. Un pozzo, un pasto, un’opportunità possono sembrare poco da qui, ma significano tutto per chi li riceve. L’associazione continua a crescere, un passo dopo l’altro, grazie al contributo di tanti. E ogni piccolo aiuto - economico, operativo, umano - si trasforma in qualcosa di grande. Perché, come suggerisce il nome stesso, le piccole opere, quando sono fatte col cuore, cambiano davvero il mondo.