Continua l’impegno dell’associazione barghigiana ‘Piccole Opere’ per cercare di risolvere il problema idrico nel distretto di Kadapa in India.
È stato realizzato, per la prima volta, un depuratore in una scuola di 450 alunni e quattro pozzi sono stati costruiti in quattro villaggi diversi di questo territorio. Ma non basta. Ne devono essere fatti ancora 19 per rispondere all’esigenza di acqua potabile. Nove di questi sono urgenti: nove villaggi che ricevono – pensate - l’acqua solo una/due volte la settimana per mezzo di trattori; popolazioni di 400 abitanti, minimo, ma anche migliaia.
La realizzazione di uno di questi pozzi, il 1° luglio, non è andata purtroppo a buon fine. L’associazione, però, non demorde e chiede l’aiuto di tutti per sostenere i suoi progetti. Basta un piccolo contributo, un sostegno. Sabato 5 agosto, a Pegnana, in molti hanno fatto sentire la propria vicinanza partecipando alla cena organizzata a Pegnana, nel comune di Barga, grazie alla disponibilità del comitato paesano.
“L’associazione – spiega il presidente Riccardo Luschini - l’ho voluta creare dopo un viaggio in India, durato un mese, nello stato più a sud del paese. Ho visitato, percorso in lungo e in largo tutto il distretto di Kadapa e anche fuori i suoi confini. Sono testimone di quello che ho visto e scritto. Il distretto di Kadapa e i suoi confinanti sono i più poveri di tutta l’India. Estensioni immense: per attraversare i confini della città di Bengalaur, infatti, bisogna percorrere circa 120 Km. I villaggi sono tanti e distanti, parecchi chilometri da uno all’altro; gli abitanti variano da un minimo di 250 a più di mille”.
“Non hanno possibilità di migliorarsi – continua Luschini -; anche nei prossimi decenni. Perché? Perché sono abbandonati dalle istituzioni e dai governi. Solo la chiesa cattolica e alcuni volontari fanno quello che possono. Noi abbiamo fatto un mappale di tutti i villaggi. Sono 25 che non hanno acqua, acqua potabile; poi c’è tutto il resto che manca. Ci stiamo impegnando per risolvere questo problema, ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti”.
Andrea Cosimini
