Nella giornata internazionale dei diritti della donna, la commissione pari opportunità del comune di Barga vuole celebrare un traguardo storico, arrivato tuttavia con colpevole ritardo. Le atlete potranno diventare professioniste anche sotto l'aspetto contrattuale. A renderlo possibile è stato un emendamento inserito nella legge di bilancio dalla commissione bilancio del senato. Il provvedimento equipara le atlete ai colleghi maschi, estendendo anche a loro le tutele e garanzie sulle prestazioni di lavoro sportivo fino ad oggi mancanti nel contratto dell'atleta donna.
Le atlete sono quindi professioniste? Non ancora, infatti la palla adesso passa alle singole federazioni sportive per poter effettivamente affermare il professionismo femminile e non parlare più di solo dilettantismo.
"Abbiamo raggiunto uno storico punto di arrivo - afferma Sonia Ercolini, presidente della commissione pari opportunità del comune di Barga - nella parità di genere visto che sono passati quarant'anni dalla legge 91 del 1981 che regola il professionismo sportivo maschile. In questi anni le donne sportive costanti e tenaci hanno lottato con fatica, determinazione, sacrifici e raggiunto importanti obiettivi sportivi e questo provvedimento rappresenta una speranza, un'affermazione di libertà e d'inclusione che sicuramente darà più tranquillità e serenità alle nostre atlete nell'affrontare la loro carriera sportiva, un punto di benessere e di forza maggiore".
"Questo - conclude - è solo un altro primo passo sulla lunga strada dell'equiparazione dello sport femminile a quello maschile e di conseguenza dei pari diritti, dignità e opportunità ad ogni donna che voglia intraprendere una carriera sportiva professionale senza dover rinunciare alle tutele che le spetterebbero per legge. Il nostro augurio è che il cammino intrapreso non venga interrotto ma trovi una rapida esecuzione e termini la fuga delle sportive italiane piene di talento verso l'estero dove la parità contrattuale è già presente".