L’azienda KME aveva infatti impugnato al TAR questa delibera consiliare che fornisce una interpretazione del piano strutturale specificando che l’invariante strutturale del fiume Serchio riveste valenza ambientale. In sostanza KME riteneva l’atto illegittimo e soprattutto pregiudizievole della possibilità di realizzare il progetto del pirogassificatore.
Il TAR, nel giudizio di primo grado, aveva annullato la delibera ritenendo che l’invariante strutturale non avesse valenza ambientale bensì industriale. Veniva in tal modo eliminato uno dei motivi che avrebbero impedito la realizzazione del progetto.
Il comune di Barga, assistito e difeso dall’avv. Giuseppe Toscano cui vanno i ringraziamenti dell’amministrazione comunale, a sua volta aveva impugnato la sentenza del TAR Toscana ricorrendo al Consiglio di Stato. Il comune riteneva la delibera consiliare corretta e legittima.
Con la sentenza del 2 settembre il Consiglio di Stato ha posto la parola fine alla vicenda, annullando la sentenza del TAR e riconoscendo la legittimità della delibera n. 23 del 9 aprile 2019, approvata dall’amministrazione guidata dal sindaco Marco Bonini. A questo punto, posto che l’azienda ha richiesto l’archiviazione del progetto, rimane però in piedi quanto il comune ha sempre sostenuto fin dall’inizio e soprattutto rimane in piedi la delibera di consiglio comunale che stabilisce l’esistenza di una invariante strutturale di valenza ambientale nell’area su cui doveva ricadere il progetto di KME.
“Siamo veramente contenti – spiega il sindaco Caterina Campani - che sia stata riconosciuta la correttezza dell’operato del comune di Barga. Questa delibera, contro cui l’azienda si era scagliata su più fronti, è stata riconosciuta legittima e qualsiasi passo questa vorrà fare in futuro ne dovrà tenere conto”.