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Scritto da giulia rapaioli
fornaci di barga
11 Aprile 2025

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Un momento di speciale condivisione, che ha suggellato una giornata all’insegna dell’arte, dell’inclusione e della bellezza che guarda al futuro. 

È stato inaugurato oggi Mudy, il nuovissimo Museo di Arte Contemporanea di Dynamo, fortemente voluto da Kme come parte integrante del proprio progetto di responsabilità sociale d’impresa.

La giornata è stata intensa e molto partecipata, un momento carico di emozione che ha coinvolto Fornaci di Barga - presso l’edificio che per anni è stato il Centro Ricerche del Gruppo Kme e che, ancora prima, era nato come sede scolastica negli anni ‘30 - con l’entusiasmo dei rappresentanti di Kme, di Dynamo Camp, delle istituzioni e della comunità locale. Hanno fatto la loro presenza il presidente della regione Toscana Eugenio Giani e la prima cittadina di Barga Caterina Campani. In platea presenti anche l’ex senatore Andrea Marcucci e il consigliere regionale Mario Puppa. Arrivato per la visita al museo anche il ministro della cultura Alessandro Giuli.

Ad aprire la presentazione, un emozionante video che ha mostrato le attività dei bambini e dei ragazzi ospiti di Dynamo Camp, accompagnato dalle note intense di ‘Sempre e per sempre’ di Francesco De Gregori.

Vincenzo Manes, presidente esecutivo di Kme Group nonché presidente e fondatore della Fondazione Dynamo Camp, ha dato il benvenuto alla platea con un discorso sentito, ricco di memoria e visione. Ha spiegato che il Mudy - Museo Dynamo - è il frutto di un percorso lungo diciannove anni, durante i quali Kme ha coltivato un impegno costante, cercando di dare sostegno a chi è meno fortunato.

Nel suo intervento, Manes ha voluto citare un passaggio che gli è rimasto impresso da un discorso di Adriano Olivetti, pronunciato nel 1954 in occasione dell’inaugurazione di uno stabilimento. Un momento, ha detto, che ha segnato profondamente la sua visione. “Olivetti sosteneva che le vere armi segrete delle fabbriche sono i libri, i corsi culturali, le opere di ingegno e quelle artistiche,” ha ricordato.

Per Maines, quel pensiero è stato una scintilla: un’ispirazione precisa che lo ha guidato fino a oggi. Ha raccontato che l’idea del museo è nata quando, camminando in quello che era un luogo abbandonato, ha immaginato cosa potesse diventare. “Mi affascinava l’idea che dentro queste mura potesse nascere sì un’università o un’accademia,” ha confidato “ma soprattutto, sentivo forte il bisogno di portare il bello dove spesso pensiamo che non possa esserci.”

Mudy, secondo Maines, nasce esattamente da questa spinta: dall’ambizione coraggiosa di immaginare la cultura in spazi inaspettati, come una fabbrica, seguendo le orme di Olivetti. “Pensare che dentro queste mura ci siano opere straordinarie che fanno parte della vita di Dynamo è come portare la bellezza nei luoghi che solitamente non la contemplano. Questa è una delle missioni che abbiamo a Dynamo, sempre nel rispetto della natura.” ha detto. Infine ha affermato che la bellezza è motore di cambiamento sociale. Incute rispetto, eleva le persone, crea un senso di bene comune. E quando tutti percepiscono quella bellezza come qualcosa che appartiene anche a loro, porta il miglioramento. Alla base di ogni progetto Dynamo c’è sempre un principio irrinunciabile: la concretezza. “Il nostro obiettivo - ha concluso - è rendere questo mondo concretamente migliore.”

In attesa dell’arrivo del ministro Giuli, di cui è stato sottolineato l’onore della presenza, ha preso la parola la sindaca di Barga Caterina Campani. «È una giornata davvero significativa Inauguriamo il Museo di Arte Contemporanea di Dynamo, una vera eccellenza per il nostro territorio, di cui siamo profondamente orgogliosi» ha dichiarato. Ha aggiunto che oggi, con questo progetto, si guarda al futuro: l’obiettivo è rafforzare il legame tra arte e inclusione sociale. Questo è un altro tassello importante che si aggiunge alla crescita culturale del nostro territorio. Un ringraziamento particolare è stato rivolto a Vincenzo Manes: «Se penso alla Casa Museo Giovanni Pascoli, e la metto idealmente accanto a questo nuovo museo, mi viene spontaneo pensare che la bellezza, l’arte e l’inclusione possano davvero camminare insieme. Grazie a Vincenzo Manes, una persona di grande spessore umano: la tua sensibilità e la capacità di trasformare le parole in fatti concreti sono un esempio per tutti». Infine, un richiamo al passato, che oggi acquista ancora più valore: «Nel 2012 l’amministrazione comunale gli conferì il San Cristoforo d’Oro. Oggi, guardando a questo progetto, credo che quel riconoscimento abbia un significato ancora più profondo».

È poi intervenuta Diva Moriani, presidente di Dynamo Arte: «Dynamo Arte nasce con l’obiettivo di sensibilizzare un mondo che inizialmente ci sembrava distante: quello dell’arte contemporanea. Volevamo portare artisti di grande livello a lavorare con i nostri giovani ospiti e con le famiglie che accogliamo». Moriani ha ricordato i numeri di un progetto ormai consolidato: oltre 2 mila opere prodotte e più di 180 artisti internazionali ospitati. «Gli artisti – ha spiegato – vengono a Dynamo e mettono il loro talento al servizio degli altri. Creano insieme a un team di bambini e famiglie un'opera irripetibile, frutto di un momento unico di condivisione e creatività».Parlando del valore dei laboratori, ha sottolineato: «Chiediamo ai ragazzi di esprimere la loro creatività, ma coinvolgiamo anche le famiglie. I laboratori di Art Factory servono a far emergere la persona e l’individuo che c’è dietro al ruolo di genitore di un bambino malato». L'auspicio, ha concluso, è che il museo diventi uno spazio aperto alla comunità: «Vogliamo che tutti lo sentano come proprio. Proveremo a ricreare anche qui quella magia che ogni giorno vive a Dynamo, con laboratori pensati per le scuole e per chi non ha modo di raggiungerci nella sede principale».

A chiudere gli interventi è stato Eugenio Giani, presidente della regione toscana, che ha espresso grande entusiasmo per l’iniziativa: «Condividiamo la felicità di questo momento - ha detto - perché le emozioni e i sentimenti di ciascuno di noi sono coinvolti nella visione che ha portato Vincenzo Manes a realizzare qualcosa di straordinario». Giani ha sottolineato come la Toscana, terra ricca di patrimonio artistico, abbia bisogno anche di nuove forme espressive e di questa arte contemporanea. Secondo il presidente, il nuovo museo diventerà un punto di riferimento: «È un luogo fortemente attrattivo, che dà un contributo prezioso alla Toscana dell’inclusione. La bellezza che nasce dalla volontà di non lasciare indietro nessuno è ciò che ci permette di guardare avanti con fiducia e speranza».

Al termine degli interventi, la platea insieme alle autorità presenti si è avviata alla visita del nuovo museo, attraversando gli spazi espositivi con curiosità e partecipazione. Poco dopo è arrivato anche il ministro Giuli, che ha raggiunto i presenti e ha visitato le opere, soffermandosi su molte di esse.  

Una giornata vissuta nello spirito che anima Dynamo Camp, dove ogni giorno si costruiscono esperienze fatte di emozioni, creatività e inclusione.

Foto di Nicola Tognetti

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