C’era curiosità attorno al primo nome che la neonata associazione “Noi” avrebbe svelato in vista delle elezioni comunali del 2024 a Barga, e di certo la sorpresa ha soddisfatto le aspettative. Contro ogni pronostico, infatti, il gruppo guidato da Simone Simonini ha scelto come candidato sindaco per il comune della Mediavalle il pistoiese Carlo Vivarelli, laureato in scienze politiche e attualmente consigliere nel suo comune di residenza (San Marcello Piteglio) con la lista “Cambiare”.
La conferenza di presentazione di Vivarelli è andata in scena lo scorso sabato, alle 11, alla sala “Baraglia” di Barga, e ha visto la presenza del candidato assieme al presidente dall’associazione Simonini, intervenuto brevemente per rimarcare come Vivarelli sia il profilo perfetto per portare avanti quelle stesse idee che sono state alla base della nascita di “Noi”.
Successivamente, e per quasi mezz’ora, ha preso la parola Vivarelli, spiegando ai presenti e ai collegati alla diretta Facebook la sua idea di politica e le motivazioni che lo hanno spinto ad accettare una sfida che lui stesso definisce “Anomala”.
“Sono un candidato esterno e già consigliere comunale a San Marcello Piteglio – esordisce Vivarelli – So che la mia candidatura può risultare anomala, ma sono convinto che le problematiche che investono i comuni siano pressoché le solite dappertutto, sia sulla montagna pistoiese che in Valle del Serchio; questo è il motivo principale che mi ha spinto ad accettare la proposta dell’Associazione Noi, un gruppo che ha a cuore le comunità locali e si batte contro le centralizzazioni della politica e contro la perdita di spazi democratici”.
Il fulcro del pensiero di Vivarelli è proprio questo: secondo lui, le amministrazioni centrali (dalla regione allo stato fino ad arrivare all’Unione Europea) hanno svuotato di significato e di potere le realtà locali, ormai costrette a gestire il proprio territorio senza fondi a disposizione e impotenti di fronte alla graduale privatizzazione dei servizi essenziali.
Con un discorso improntato sia a concetti più astratti che a elementi concreti della gestione amministrativa (dalle strade alla sicurezza, dal decoro urbano alla scuola e alla sanità), il candidato sindaco ha sentenziato come le amministrazioni comunali debbano riiniziare ad interessarsi davvero del proprio territorio e a riprendere man mano il ruolo che le spetta; il rischio, altrimenti, è quello di uno svuotamento democratico e un progressivo accorpamento dei poteri nelle mani di poche persone.
“Sono di centrodestra o centrosinistra? – continua Vivarelli – sinceramente domande di questo tipo mi scocciano un po’. Pensate davvero che a oggi ci sia una differenza? Si presentano come schieramenti contrapposti, ma alla fine fanno le stesse identiche cose e obbediscono agli stessi poteri. È ora di riprendere in mano la gestione dei nostri territori, c’è necessità che le comunità prendano coscienza del loro ruolo politico. Seguiamo la costituzione, e partiamo sempre dal presupposto che la democrazia può funzionare solo se parte dal basso”.
Sarebbe già presente un piccolo programma elettorale, anche se Vivarelli non ci si sofferma molto, ma quel che risalta è la sua vulcanica voglia di evidenziare quelle che per lui sono delle storture inaccettabili nella politica nostrana.
L’attenzione ora si sposta sui futuri candidati che “Noi” presenterà negli altri comuni: saranno anch’essi degli esterni o verranno coinvolti personalità legate maggiormente al territorio?