Nel consiglio comunale del 20 ottobre il consigliere comunale Beatrice Balducci, delegato alle pari opportunità, accogliendo, insieme alla Commissione, l’invito di Elisabetta Abela, presidente della sezione di Lucca della Fidapa (Federazione Italiana Donne Arti e Professioni-Business Professional Women), ha proposto l’adozione della Carta dei Diritti della Bambina che è stata votata all’unanimità.
"La Carta dei Diritti della Bambina - afferma - è stata presentata e approvata al IX Congresso della Federazione Europea BPW (Business & Professional Women) nel 1997, a seguito di un seminario sul tema “Il futuro della bambina in Europa” tenuto da Janice Brancoft, membro rappresentante dell’Europa presso la Commissione della condizione femminile dell’Onu e dopo che nel 1995 a Pechino, nella Quarta Conferenza Mondiale sulle donne, furono denunciate le numerose drammatiche violazioni a danno delle bambine e adolescenti nel Mondo. E’ stata poi aggiornata il 30 settembre 2016, dopo circa 20 anni, in considerazione delle leggi sopravvenute in tutto il Mondo al Meeting delle Presidenti Europee tenuto a Zurigo".
"Siamo d’accordo e consapevoli che tutta l’infanzia va tutelata e protetta - dichiara -, sia di genere femminile che maschile, senza nessuna discriminazione secondo la Convenzione Onu sui Diritti del fanciullo del 1989, ratificato in Italia nel 1991 da cui la Carta trae ispirazione. Ma a differenza e ad integrazione di quest’ultima Convenzione che pone sullo stesso piano i due generi, la Carta dei Diritti della Bambina li distingue in termini di caratteristiche e di bisogni avendo riguardo alle diverse connotazioni fisiche ed emozionali e considerando che, nonostante la normativa vigente in materia, le bambine e le ragazze continuano ad essere un obiettivo di discriminazione, vittime inermi di molteplici forme di violenza, di condizionamenti fisici e psicologici e necessitano pertanto di forme specifiche di protezione".
"E’ composta da nove articoli - continua - che affrontano vari temi: la famiglia, la scuola, il sociale, la salute, la cultura, la violenza fisica o psicologica, gli sfruttamenti e gli abusi. I principi enunciati dalla Carta sono diversi e ognuno va a toccare problematiche e disuguaglianze che sono per motivi, a volte culturali o a volte di opportunità, ancora molto presenti. Questa Carta è la premessa fondamentale per l’affermazione e la tutela dei diritti della donna a partire dall’infanzia, quando si pongono le basi del rispetto e dell’autostima e per questo le bambine devono essere aiutate, protette e formate affinché possano crescere nella piena consapevolezza dei loro diritti e doveri contro ogni forma di violenza e di discriminazione".
"I principi contenuti nella Carta - conclude - sono coerenti con gli impegni che da tempo l’amministrazione comunale, insieme alla sua Commissione Pari Opportunità, promuovono nell’ambito delle politiche di genere e delle pari opportunità in ogni ambito della vita sociale, lavorativa ed educativa. Quest’adozione è impegno per organizzare iniziative opportune di sensibilizzazione e promozione della Carta alla popolazione del nostro Comune seguendo un percorso di approfondimento delle tematiche più vicine all’interesse della nostra comunità per contrastare sempre più la drammatica emergenza della violenza di genere e di contrasto verso gli stereotipi di genere".