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Scritto da Redazione
Sport
28 Marzo 2020

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La Fidal ha sospeso tutte le attività agonistiche fino al 31 maggio, almeno per adesso. La ripresa delle gare è pertanto molto lontana ma i runners, abituati ad allenarsi con tutte le condizioni atmosferiche, senza conoscere soste, al contrario di altri sportivi dilettantistici, avevano comunque proseguito l’attività nel primo periodo di restrizioni, che consentiva di svolgere sedute nel rispetto della distanza di sicurezza.

Questa condizione non era certamente un problema in Valle del Serchio, considerando la morfologia del territorio, strade montane, paesi isolati, boschi, tanto verde, e anche la predisposizione di qualsiasi runner a correre tanti km.

Rispetto delle regole che tuttavia non c’è stato in zone a maggiore densità demografica dove migliaia di persone a passeggio e corridori improvvisati e improbabili, pur di respirare l’aria, si dedicavano alla corsa nei medesimi luoghi, creando assembramenti.

Così il Governo inevitabilmente ha serrato le fila, togliendo la possibilità di uscire a scopo sportivo, lasciando comunque la “finestra” della pratica sportiva nei pressi di casa, tipo 200 – 300 metri. I podisti (quelli veri, intendo) rispettosi delle regole, si sono inventati percorsi da 200 – 300 metri, da percorrere varie decine di volte, in modalità “criceto”, ma ciò li ha esposti al “fuoco di fila” di tanta gente che, ignorante delle regole e dei decreti, e incattivita dalla lunga e forzata permanenza tra quattro anguste pareti, ha iniziato a inveire contro questi malcapitati sportivi.

Un fenomeno triste, di cattiveria gratuita che tuttavia in Valle del Serchio si è verificato raramente, anche grazie al buon senso di chi pratica lo sport costantemente.

Un periodo di cui abbiamo voluto parlare con chi pratica running o atletica, disciplina molto diffusa sul nostro territorio.

Ecco cosa ci hanno risposto i responsabili delle principali società podistiche della zona, G.P. Parco Alpi Apuane e G.S. Orecchiella Garfagnana che il 15 marzo scorso avrebbero dovuto partecipare alle finali nazionali di cross (rinviate in autunno).

Paola Lazzini (Alpi Apuane): “I nostri atleti sia master che professionisti si sono organizzati a restare in casa e fare attività con cyclette, tapis roulant ed esercizi di ginnastica, perchè molto rispettosi delle regole e delle persone che stanno soffrendo e di quelle impegnate in questa guerra contro un nemico invisibile. Inoltre abbiamo due atleti che sono super impegnati sul campo, un infermiere che è il fresco campione toscano di cross Omar Boumar che in questo momento non sta correndo in quanto attivo all’ospedale di Aosta nel reparto di rianimazione e il toscano Niccolò Chiti medico al Meyer di Firenze. A loro va tutto il nostro sostegno, comunque siamo rimasti in contatto con tutti i nostri atleti in attesa di poterci riabbracciare”.

Marco Giannotti (G.S. Orecchiella): “Inizialmente un po' tutti gli atleti hanno proseguito negli allenamenti, nel rispetto delle normative poi, con il secondo decreto, in tanti hanno smesso, altri si arrangiano presso le proprie abitazioni, chi tapis roulant, chi piccoli circuiti, chi potenziamento”.

Luigi Bertolini è l’istruttore che segue i più piccoli, le “Piccole Aquile”: “Inizialmente abbiamo deciso di tenere i contatti con le famiglie e i giovani atleti con il nostro gruppo WhatsApp proponendo degli allenamenti con una serie di esercizi da svolgere a casa con una spiegazione video da parte degli istruttori e link su YouTube. Poi per tenere vivo lo spirito di squadra, cercando di divertirsi, abbiamo proposto delle sfide in cui si chiedeva l'esecuzione di un breve video gioco-esercizio da condividere sul gruppo. Visto che l'iniziativa è piaciuta, abbiamo usato anche la piattaforma di Instagram per fare delle dirette con lezioni di circa un’ora, in cui l'istruttore interagisce con gli atleti rispondendo a dubbi e domande sull'esercitazione proposta. Le famiglie apprezzano la possibilità di restare in contatto e svolgere un po' di attività ludico motoria tra le mura di casa. Abbiamo lanciato hashtag #lontaninsieme e promosso quello #iorestoacasa per sensibilizzare sul tema del contagio”.

Abbiamo poi svolto una piccola inchiesta tra gli appassionati che, fino allo stop, era facile trovare per le strade della Garfagnana e della Media Valle.

Rossano Fanani, che condivide col fratello Andrea la passione del running: “A dire il vero al momento la mia testa è concentrata su altri problemi, la salute e il lavoro, sono fermo da venti giorni. Ho acquistato una spin bike per poter fare movimento tra le mura domestiche. Attendo la fine di questo incubo, quando torneremo alla normalità e sarà tutto più bello, non vedo l’ora della prima corsa in libertà”.

Marco Mazzei, talentuoso atleta castelnuovese: “Inizialmente ho fatto qualche allenamento in perfetta solitudine poi, con le nuove normative, mi sono adeguato e faccio un breve circuito intorno a casa oppure cyclette”.

Fabio Tuccori è un atleta e dirigente della società di Borgo a Mozzano Valdiserchio Running Team: “Come gruppo eravamo pronti a partecipare alla Puccini tutti insieme, invece questo virus ha vanificato ogni cosa della nostra vita sociale e non solo. Adesso i nostri atleti si allenano con cyclette e tapis roulant, chi può vicino casa nel rispetto delle distanze consentite. Parlo a nome di tutti, siamo molto amareggiati per la “stretta” al decreto che ha quasi voluto colpevolizzare gli sportivi che volevano solo continuare a fare movimento rispettando le regole. Nelle nostre zone, infatti, ci sono aree verdi e lontane dai centri abitati, dove non incontri nessuno ma le regole valgono per tutta l’Italia, e quindi ci adeguiamo e mi auguro che grazie al sacrificio di tutti l’emergenza venga superata”.

Luca Diversi, forte atleta veterano sia di running che mountain – bike: “Ormai faccio ben poco, anche perché in questo momento mi manca la voglia. La preoccupazione per il presente e il futuro è più forte di tutto. Io comunque ho la “fortuna” di avere un piccolo circuito intorno casa, se voglio posso cimentarmi lì”.

Roberta Pieroni e Luigi Angeli sono due notissimi maratoneti che vivono in un piccolo paese di montagna, Sillico: “Ci siamo adeguati, naturalmente, non è più possibile fare le consuete tabelle che amavamo, ma restiamo a casa, con esercizi aerobici e un po' di corsetta intorno a casa, tanto per passare il tempo. Luigi si sta specializzando in ripetute di scalinate, che percorre avanti e indietro anche 100 volte!”.

Adriano Mattei, uno dei protagonisti dell’ultima stagione agonistica: “Il momento è davvero brutto, soprattutto per chi lavora nella sanità, per chi ha dei malati, per chi lavora in un clima rischioso, e anche per chi non può lavorare. Lo sport è l’ultimo dei pensieri. Per questo ho lasciato stare ben presto i consueti allenamenti, faccio un po' di esercizi a casa e sfrutto ogni tanto il campo che accanto a casa”.

Anche l’autore dell’articolo è un runner e ci dà il proprio contributo: “Viviamo un periodo di emergenza e tutti dobbiamo dare il nostro contributo che, nella maggior parte dei casi, significa non fare nulla, restare a casa. Lo sport viene in fondo a tutto, ritengo che fino alla fine dell’estate non vedremo eventi sportivi di alcun genere, quando sarà finita l’emergenza, ci saranno da affrontare problematiche ben più impellenti. Nel mio piccolo di podista, in una prima fase facevo qualche giro tra i sentieri e i boschi che la zona offre, in perfetta solitudine; dopo la stretta legislativa mi sono “appassionato” al tapis roulant, e qualche uscita intorno a casa”.

Marco Paolini, uno sportivo a 360 gradi, si toglie qualche sassolino dalle scarpe: “In un primo momento ho continuato ad allenarmi, rispettando rigorosamente le leggi, alzandomi alle 6 di mattina e scegliendo strade isolate per non incontrare nessuno. Invece c’era sempre qualcuno, sui quali non mi esprimo, che attaccava pesantemente quelli come me, additandoli come delinquenti. A tutto questo non ci sto! Poi, ovviamente, con i nuovi limiti legislativi, ho smesso, è giusto rispettare le regole”.

Ci sono poi quegli appassionati di corsa che, per ragioni legate all’emergenza coronavirus, hanno smesso e lavorano tutti i giorni per tirarci fuori da questa situazione: come Erika Bertoncini (nel palmares un’edizione della 100 km del Passatore), infermiera al P.S. di Castelnuovo, e Ubaldo Lemmi, geometra amante del running, volontario con gli Autieri di Villa Collemandina.

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