Anno X
Giovedì 24 Ottobre 2024
  - GIORNALE NON VACCINATO
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie

Scritto da Redazione
Sport
07 Maggio 2020

Visite: 21

Nell’estate 1998 il neo direttore generale del Castelnuovo Paolo Giovannini scelse Giancarlo Favarin, allora tecnico dell’Aglianese, per guidare i gialloblù nella Serie D 1998-1999. Mai mossa si rivelò più azzeccata: con l’allenatore pisano, un passato da mediano in Serie C con Livorno, Jesina e Montecatini, il sodalizio del presidente Marchini si posizionò sulla mappa del calcio professionistico italiano, rischiando di salire al primo tentativo in C1 dopo una stagione memorabile. Proprio Castelnuovo è stata il primo dei tanti capolavori targati Favarin; sono stati sei campionati vinti (due a Venezia, due a Lucca e uno ad Andria) tra D e C2 ai quali va aggiunta la miracolosa salvezza sul campo ottenuta dodici mesi fa con una Lucchese penalizzata da 25 punti e attanagliata da una paurosa crisi societaria sfociata nel fallimento. A distanza di diciannove anni dall’ultima delle sue centoquattro panchine con i gialloblù, l’affetto che lega Giancarlo Favarin al Castelnuovo resta sincero.

Terzo posto al debutto assoluto in C2 con 57 punti, miglior attacco con 59 reti e tante vittorie di prestigio. Si immaginava così la sua prima stagione da tecnico nel calcio professionistico?

Fu un campionato straordinario, il degno proseguo dello storico campionato di Serie D vinto dodici mesi prima. Anche nella stagione 1998-1999 partimmo a fari spenti in un torneo che vedeva ai nastri partenza club del calibro di Grosseto, Massese e Latina solo per citarne alcune. Paolo Giovannini fece un grande lavoro allestendo una rosa competitiva, la cui base non a caso venne confermata tra i professionisti. A Castelnuovo ho vissuto tre anni splendidi; sono orgoglioso di aver contribuito a scrivere delle pagine importanti nel grande “romanzo” gialloblù

La campagna acquista estiva vide arrivare all’ombra della Rocca Ariostesca elementi di esperienza per la categoria come Fanani, Cipolli, Rossi, Garfagnini e Coppola a dicembre

Anche in questa occasione Giovannini, coadiuvato da una società solida con alla guida il carismatico presidente Marchini, dimostrò tutta la sua bravura convincendo quei giocatori che le hai citato a sposare il nostro progetto sebbene provenissero da piazza di un certo spessore. Ricordo, ad esempio, che Matteo Rossi era reduce dalla promozione in C1 con il Catania, Cipolli arrivò dalla medesima serie via Arezzo così come Coppola. Tutti questi calciatori arrivarono a Castelnuovo con lo spirito giusto, contribuendo così a creare quel giusto mix in rosa tra chi era maggiormente e chi stava affrontando il primo campionato tra i professionisti. La partenza, comunque, non fu delle più semplici visto che debuttammo con un k.o. a La Spezia, 4-1 il finale, di fronte alla corazzata guidata da Andrea Mandorlini. Dopo quella sconfitta, comunque, alzammo la testa inanellando una serie di ottimi risultati.

Quando è scattata la consapevolezza di poter disputare un campionato d’alta classifica?

Proprio quei successivi ravvicinati contro Meda (poi piazzatosi al 5° posto nda), Montichiari, Pontedera, il 3-1 alla Biellese al debutto al Nardini e il 4-1 inflitto al Viareggio furono pesanti. Da lì acquistammo una maggiore consapevolezza alzando ulteriormente il livello del nostro gioco. I successi esterni in quel di Prato, Vercelli e Mantova parlano da soli. Ricordo che nella città virgiliana venimmo applauditi dai sostenitori lombardi a fine match, una scena che si ripeteva spesso fuori casa. Merito di un gruppo eccezionale, con valori importanti sia sul piano tecnico che umano; ricordo con piacere l’impegno e l’intensità con cui i ragazzi affrontavano gli allenamenti. Un ruolo fondamentale, comunque, lo giocò una società che con Marchini, Scaltritti, Tolaini e Pedreschi sapeva fare calcio.

Quale era il pregio maggiore del gruppo dirigenziale guidato da Mauro Marchini?

Credo che il principale dei molti aspetti positivi fosse la maniera con cui veniva accolta una sconfitta. Non venivano fatti dei “drammi” perché la squadra dava sempre tutto. La capacità di assorbire bene i momenti difficili non è una dote comune nel calcio. Tutto l’ambiente, comunque, era carico di entusiasmo con tanti tifosi che ci sospingevano sugli spalti.

Il fiore all’occhiello di quella squadra era la fase realizzativa: quanto ha inciso l’assetto tattico?

Tatticamente ho prediletto nel biennio 1998-2000 un 3-4-3 che diede già frutti importanti in D. Nella stagione successiva abbiamo migliorato quel gioco offensivo, sciorinando un’ottima manovra dove tutti fornivano il loro contributo. Era una squadra che aveva tanti armi per segnare: penso a Micchi, Rossi, così come i nostri difensori trovavano spesso la via della rete. Venturelli realizzò 10 gol, Fanani quattro sfruttando la sua forza nel gioco aereo senza tralasciare Cipolli, esterno nei quattro di centrocampo, che siglò nove reti. In tutto furono almeno undici i calciatori ad andare a segno almeno una volta. Quel Castelnuovo aveva un dna vincente: penso che questa squadra potrebbe arrivare tra le prime cinque nell’attuale terza serie.

Il livello di quel girone A della Serie C2 era molto alto osservando le rose delle altre compagini

Era un torneo con tante formazioni nobili dove c’erano sia i giocatori con trascorsi anche in Serie A come Baroni (Rondinella, ex Napoli e Roma), Bordin (Spezia, ex Napoli e Atalanta), Minaudo (Novara, ex Inter e Udinese) che giovani in rampa di lancio vedi Stefano Mauri nel Meda, Barzagli nella Rondinella, Maccarone nel Prato e Fabio Grosso nel Chieti affrontato nella stagione 2000-2001

Quale partita ti è rimasta più impressa?

Ne scelgo due, una in campionato e una nei play-off. Il 6-4 contro il Mantova nell’ultima giornata di stagione regolare giocando in dieci uomini per tutta la partita a causa del rosso rimediato da Franchi e la vittoriosa andata della semifinale play-off a Prato dominando in lungo e in largo. Inconsciamente, forse, quello 0-1 ci rese troppo sicuri in vista del ritorno dove fummo sfortunati con il palo colpito da Cipolli. Andati in svantaggio a Castelnuovo, pagammo la maggiore esperienza dei lanieri.

In quale delle tue successive squadre hai riscontrato lo stesso spumeggiante gioco mostrato con i gialloblù?

Nella mia prima esperienza a Lucca quando vincemmo due campionati di fila tra il 2008 al 2010, balzando dalla Serie D alla C1. In quella Lucchese recitarono un ruolo importante anche Alessandro Galli ed Emanuele Venturelli. Castelnuovo e Lucca rappresentano per me gli anni più belli dove passione, rispetto e competenza andavano di pari passo.

Fiori, Fanani, Micchi, Barsotti e Cipolli sono alcuni dei componenti di quella squadra che hanno intrapreso con buoni risultati la carriera di allenatore. Era prevedibile all’epoca?

Considerando l’intelligenza e il carisma dei giocatori con cui ho avuto la fortuna di lavorare in quelli anni, non mi stupisce di vederli in questa veste. Anche Venturelli (ex allenatore del Ghivizzano e della Beretti della Lucchese) e lo stesso Galli hanno il carisma adatto per ricoprire questo ruolo.

Riesce a seguire i risultati del Castelnuovo durante la stagione?

Avendo lavorato ad Andria ho fatto più fatica ad informarmi rispetto a quando allenavo a Lucca, dove disponevo dei mezzi di comunicazione adeguati per conoscere il risultato dei gialloblù. Ogni volta che ho guidato squadre toscane, comunque, mi ha fatto piacere tornare al “Nardini” per delle amichevoli estive. È sempre bello ritrovare vecchi amici come Franco Pedreschi. Sono stati tre anni splendidi assieme ad un grande staff tecnico e dirigenziale.

Pin It
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie

ULTIME NOTIZIE BREVI

"C'era una volta un abito: tessuti e colori medievali": il laboratorio didattico di martedì 22 ottobre 2024 è nel calendario del…

Prosegue il calendario di incontri promossi dall'amministrazione comunale e da Ascit per presentare la nuova tariffazione che entrerà in funzione,…

Spazio disponibilie

Proseguono gli incontri con Ascit nelle frazioni: insieme all'amministrazione comunale, con l'assessore all'ambiente, Silvia Valentini, e l'assessore al bilancio, Alessandro Profetti, l'ente…

Piogge in arrivo sulle zone di nord ovest della Toscana a partire da domani lunedì 7 ottobre, con…

Spazio disponibilie

Anche a Bagni di Lucca, in occasione delle giornate dei tesseramenti 2024 del partito di Forza Italia, verranno…

Il 21 settembre si è tenuta – preso la sede del Circolo Culturale Tognotti – l'assemblea dei…

Nata da un’idea di alcuni quarantenni di Castelnuovo, l’iniziativa di organizzare un grande evento ha preso forma. Sabato 5 ottobre…

Apre domani, sabato 21 settembre 2024 alle 17, la mostra "L'arte della luce. Storia della fotografia a Barga: viaggio nell'Archivio Pietro Rigali" alla Fondazione Ricci di Barga (via Roma, 20)

Spazio disponibilie

La Commissione Pari Opportunità del Comune di Barga propone nel capoluogo sabato 21 settembre alle 14,30 l'incontro…

E’ dedicata al “Ponte della Maddalena detto del Diavolo” l’interessante mostra pittorica…

Spazio disponibilie

RICERCA NEL SITO

Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie