Riceviamo e pubblichiamo questa riflessione del Comitato per l'attuazione della Costituzione della Valle del Serchio in merito alla vicenda legata al pirogassificatore Kme dopo il parere negativo della Conferenza dei Servizi.
"Dopo la conferenza dei servizi dell’8 luglio e il relativo preavviso di diniego della Regione Toscana, come Comitato per la difesa e l’attuazione della Costituzione, riteniamo utile svolgere alcune riflessioni.
Siamo stati fin dall’inizio parte di quel vasto movimento che si è mosso contro la proposta di KME e abbiamo cercato di portare il nostro contributo avendo sempre come punto di riferimento i principi fondamentali a base della nostra Costituzione. Ed anche ora le nostre considerazioni si basano su quei principi. Artt. 1 – 4 – 32 – 41 – 43 principalmente, ma non solo. KME non ha mai considerato che per l’art. 41 l’iniziativa economica privata “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale” e che (art. 32) “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’’individuo e interesse della collettività”. In base invece alla logica del massimo profitto, ha pensato di inserirsi nel business dello smaltimento dei rifiuti speciali, utilizzando il paravento della riduzione dei costi energetici. Perseguendo il suo obiettivo con fredda determinazione, rifiutando di considerare soluzioni alternative, anche da noi proposte e argomentate, rispondendo in modo sprezzante e derisorio, atteggiamento che ha tenuto nei confronti di tutti, comitati e istituzioni.
Ma da cosa derivava questo atteggiamento arrogante, certamente non consono ad un management che negli ultimi anni non ne ha indovinata una?
Secondo noi derivava dalla convinzione di avere una sponda in Regione, nei massimi vertici istituzionali. Vertici che non hanno mai nascosto il proprio sostegno, con assessori che hanno sempre presenziato e plaudito le iniziative pubbliche di KME a sostegno del pirogassificatore. Vertici regionali che fino all’ultimo hanno snobbato gli ordini del giorno del Consiglio Regionale contrari al pirogassificatore (e qui si pagano gli ultimi trent’anni di stravolgimento costituzionale che ha annullato il ruolo dei Consigli a vantaggio totale degli esecutivi!).
Ma in questi giorni in cui KME può ancora presentare ricorsi, vogliamo ricordare anche quei politici che il pirogassificatore lo hanno sostenuto apertamente, come gli esponenti leghisti che facevano passerelle nello stabilimento, o i sindaci che hanno taciuto o si sono defilati, o i consiglieri di maggioranza dell’Unione dei Comuni della Media Valle, che facevano mancare il numero legale quando c’era da votare un ordine del giorno contro il pirogassificatore.
Quindi giorni importanti questi, ma sono anche i giorni in cui un candidato alla presidenza della Regione Toscana minaccia i carri armati per imporre un inceneritore a Livorno, oppure a livello nazionale il cosiddetto piano Colao, ad esempio, bypassa il no di 600 comuni all’insediamento del 5G e avoca allo Stato centrale il potere di imporre alle comunità locali il proprio volere.
In conclusione la vicenda ci insegna che i cittadini devono essere vigili, pretendere la difesa dei propri diritti, pronti a lottare organizzati.
Ci insegna anche che l’art. 4 della nostra Costituzione deve ancora essere realizzato, ma che per farlo è necessario riconoscere che gli interessi dei lavoratori non coincidono necessariamente con quelli dei padroni".