Essere un artista nel XXI secolo presenta, certamente, molte sfide e solleva molti dibattiti. Allo stesso tempo accessibile e nitida, l’arte del XXI secolo, infatti, riunisce le opere di grandi nomi del mondo dell’arte contemporanea ma, anche, molti artisti della nuova generazione. In linea generale, l’arte del XXI secolo si allontana dalle consuete categorizzazioni artistiche e geografiche per concentrarsi sull’aspetto visivo delle opere. L’arte del XXI secolo presenta, dunque, un affascinante panorama di un periodo particolarmente prolifico per le arti visive.
Non per nulla, grandi nomi del mondo dell’arte contemporanea come, ad esempio, Jeff Wall, Cindy Sherman, Gerhard Richter, Christian Marclay, Jeff Koons, Matthew Barney e Ai Weiwei, si vanno a fondere, in questo nuovo millennio, in modo seducente e nitido con molte delle stelle nascenti della nuova generazione. Ogni artista, ebbene, può essere legittimamente rappresentato da una produzione di diverse opere uniche. Le luci e le ombre dell’arte del XXI secolo, di conseguenza, danno vita ad una performance creativa, ove è possibile ammirare un’opera realizzata da Marina Abramovic accanto a un dipinto di Tomma Abts, una scultura di Subodh Gupta in contrasto con una fotografia di Andreas Gursky, così come una installazione di Sarah Sze posta di fronte a una videoproiezione su due schermi di Fiona Tan. Ogni opera è la voce dell’artista.
Una sorta di rappresentazione visiva di quelli che si potrebbero andare a riassumere come glossario di termini artistici e tecnici. Allontanarsi dalle solite categorizzazioni artistiche e geografiche, indubbiamente, è una delle caratteristiche dell’arte del XXI secolo, che dovrebbe essere considerata più come una fonte essenziale di informazioni visive, un mezzo che, senza dubbio, celebra l’essenza stessa dell’arte contemporanea.
Prima di acquisire lo status di artista, di pittori e di scultori, in antichità e nel medioevo, il valore del lavoro veniva giudicato sulla base dei materiali utilizzati. Per certi versi, quello che, ai nostri giorni chiameremo know-how dell’artista, era, solamente, un corollario che determinava la loro fama. Fu, infatti, solamente dal Rinascimento che si cominciò a valutare la loro competenza e a considerarli come intellettuali piuttosto che come dei semplici bravi artigiani.
Come, una app per trading può aumentare lo status di una persona, così durante il rinascimento viene ad essere data vita ad una nuova visione dell’attività artistica. Tuttavia, essa rimane strettamente imbrigliata come arte di comando, spesso religiosa o aristocratica, persino borghese, e, quindi, dipendente dalla volontà e dal gusto dei loro mecenati.
Fu solamente nel XIX secolo che artisti come Courbet, unitamente a coloro che parteciparono in Francia al Salon des refuses del 1863, suonarono la campana a morto contro le istituzioni. Le correnti d’avanguardia del XX secolo non smetteranno mai di volersi liberare dal passato e dalla camicia di forza accademica. Gli artisti desideravano potersi esprimere liberamente. Appare, quindi, il mito dell’artista maledetto e bohémien, visto come un genio incompreso che muore in povertà senza, perciò, aver potuto conoscere la gloria della sua vita.
Gli artisti contemporanei, sono coloro i quali continuano a mantenere alto questo spirito di libertà e vanno anche oltre: è l’originalità a tutti i costi. Per loro, quindi, è assolutamente necessario fare le cose in modo diverso. Gli artisti di oggi rifiutano sistematicamente i mezzi classici. Né pittura né scultura, e presentano il loro lavoro come una sorta di installazione ibrida.
D’altra parte, è davvero innegabile che una delle caratteristiche dell’arte contemporanea del XXI secolo, è la raffigurazione della disattivazione e della miscelazione di generi di stili di materiali e via dicendo. Inoltre, già da alcuni decenni, l’arte ha acquisito il diritto di essere immateriale, persino invisibile. Alcuni artisti, infatti, non producono più oggetti, ma performance vicine al campo degli eventi.
Alcuni artisti, poi, vanno oltre, esplorando modi al di fuori dell’arte visiva. Vogliono toccare altri sensi oltre alla vista e, perciò, vediamo la nascita della sound art, dell’arte tattile e dell’arte olfattiva. Altri artisti rimangono nel campo della grafica, ma stanno sperimentando nuove tecnologie come la realtà virtuale, la stampa 3D, l’intelligenza artificiale, la biotecnologia e molto altro. Questa si chiama arte digitale che, andando a concludere, è un eccellente esempio di tendenza, di luci e di ombre dell’arte del XXI secolo, ossia un nuovo modo di intendere la cultura contemporanea.