Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo toccante ricordo di Tommaso Teora in memoria dell'ex maggiore dei carabinieri Dante Roberto Chiappini, nato a Piazza al Serchio il 16 novembre 1950, venuto a mancare il 25 marzo 2001, quando era ormai prossimo a diventare tenente-colonnello nel dicembre dello stesso anno. A Castelnuovo, il 27 luglio 2002, è stata intitolata una piazza in suo onore:
"Vent'anni sono passati dalla tua dipartita.
Quanti ricordi, quante serate passate insieme con gli amici della piazza, e, dopo che tutti se ne erano andati a letto, spesso rimanevamo soli a chiacchiera per le vie di Castelnuovo, facendo le ore piccole e parlando di cose serie.
Quanto hai studiato, quanto hai scritto, quanta gente hai aiutato!
Eri una persona retta, seria ed onesta!!!!
Dopo sei riuscito a raggiungere il tuo obbiettivo, entrare nell' Arma dei Carabinieri, era sempre stato il tuo sogno! E poi l'encomio solenne del Gen. Dalla Chiesa, dopo averti esaminato. Non era da tutti! Grande soddisfazione per te, ma anche per me, dopo avermi raccontato il tutto. Era il 1979 o 1980.
Dopo è cominciato il tuo girovagare per l'Italia, comandando sempre il gruppo operativo.
Tenente a Vicenza, Capitano a Palermo dal 1985 al 1989, Montalcino (SI) fino al 1993, Eboli (SA) fino all' 11 ott. 1998, quando entrasti nella scuola sottufficiali di Firenze come insegnante e con il grado di Maggiore.
Anche lì eri considerato "Eccellente", per il modo di insegnare e per il tuo comportamento con gli studenti, i quali scrissero una lettera in occasione del tuo funerale, che qui ripropongo.
So che il 12 marzo 2001 avevi scritto al comando per tornare a far parte dei gruppi operativi, ciò era quello che più ti stimolava. Non facesti in tempo.
Eri dinamico, lavoravi di continuo e dormivi 4 o 5 ore per notte, il tuo cervello era sempre in movimento.
Ricordo quando mi raccontasti di esserti buttato in acque turbolente di un torrente in piena, che sfocia nell'Ombrone, in aiuto di una persona imprigionata dentro la sua 127, salvandola da sicura morte. Ciò avvenne vicino a Buonconvento (SI). Per questo gesto ti fu data la medaglia d'argento al valor civile.
Quel maledetto 25 marzo 2001 io ero in montagna con amici e rincasai verso le ore 16. Quando arrivai vidi la faccia di mia moglie, lei sapeva della nostra amicizia. Partii di corsa verso casa tua e trovai i tuoi genitori, i quali mi raccontarono della tragedia.
La sera precedente eravamo insieme, come sempre quando te ne tornavi a Castelnuovo. Ci incamminammo verso Carbonaia e chiacchierando ti dissi: "Andiamo in laboratorio, così, con l'occasione, ti misuro la pressione, là ho lo strumento". Chiacchiera, chiacchiera siamo andati, ma della pressione ci siamo dimenticati. Chissà....?! Tornammo a casa verso le 2.
Ciao Roberto, non ti dimenticherò".
"Giusto ricordarti, Roberto"
Scritto da Redazione
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09 Aprile 2021
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