Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera in cui diverse persone di Piazza al Serchio intendono ringraziare il sindaco Andrea Carrari per la vicinanza dimostrata in questa emergenza sanitaria:
“Anche la Garfagnana purtroppo non è stata preservata dal contagio del Covid-19.
Sembrava una malattia così lontana, così impossibile da raggiungerci, ma poi è arrivata, lasciandoci increduli perché, sì, ne avevamo consapevolezza, sì, avevamo capito quanto sarebbe stata grave… ma poi ci è toccata ed è stato ancora più vero e più brutto!
E questo è accaduto anche ad alcuni cittadini del comune di Piazza al Serchio, circa 36 persone in questa seconda ondata della malattia (nella prima ondata purtroppo questa malattia si è portata via anche una concittadina di Piazza al Serchio, da tempo residente in Piemonte).
Queste persone che si sono contagiate, ne hanno dovuto sopportare, chi più e chi meno, i sintomi e soprattutto hanno dovuto sopportare le conseguenze limitanti della malattia: l’isolamento, la quarantena dei propri congiunti e dei propri amici, l’incertezza sull’andamento della malattia, la paura, le preoccupazioni.
Tutte queste persone si sono domandate come avevano fatto a contagiarsi (“Forse quando sono stato lì…”, “Forse quando sono stato là…”, “Forse perché ho incontrato Tizio…”, “Adesso come faccio ad isolarmi e a non contagiare i miei familiari…”, “Adesso i miei genitori…”, “Adesso i nonni…”, ecc.)
Per tutti è iniziato un periodo che, se anche asintomatico per i più fortunati (e molti “piazzini” lo sono stati), è stato denso di mille paure e di mille dubbi.
In questo periodo buio però questi cittadini hanno riferito di aver sentito una presenza forte, incoraggiante, di autentica condivisione e solidarietà da parte del sindaco Andrea Carrari.
Molti di loro hanno infatti riferito: “Il sindaco non ha mancato di telefonarci, di avere parole di solidarietà e incoraggiamento, si è voluto sempre sincerare che non avessimo bisogni particolari, ci ha offerto collaborazione per ogni eventuale necessità.”
Una signora in modo particolare ha detto: “Lo abbiamo sempre sentito come uno di famiglia”.
Questi cittadini vogliono sentitamente ringraziare il sindaco Andrea che, pur così giovane, ha mostrato sensibilità e vicinanza a tutti e che ha reso questo periodo buio, meno buio.
Questa malattia, oltre che sulle cure sanitarie, conta su una terapia veramente infelice, l’isolamento, e molti hanno detto che le telefonate di Andrea, il suo interessamento, hanno reso tutti meno isolati, più forti nell’affrontare questa infelice terapia, fiduciosi di avere un aiuto vero e concreto per ogni evenienza.”
Questi cittadini vogliono dire con forza: “Grazie, Andrea”.