Riceviamo e pubblichiamo questo intervento del Comitato in Difesa del Lima che torna a dare battaglia sul progetto di costruzione di una centrale idroelettrica sul torrente Lima:
"A volte ritornano, proprio come l'omonimo libro horror di Stephen King, la società genovese che vuol distruggere il torrente Lima con la costruzione di una centrale idroelettrica ci riprova.
Questa volta lo fa in sordina con un progetto criptato di cui nessuno sembra essersi accorto, o quantomeno si é preso la briga di avvertirci, così scaduti i tempi per le osservazioni ci avrebbero messo tutti di fronte al fatto compiuto.
Dopo infinite variazioni di progetto che avrebbero ragionevolmente comportato l'assoggettamento a nuova valutazione d'impatto ambientale, e dal quale invece pare che sia stato incredibilmente graziato, veniamo casualmente a sapere che entro fine mese scade il periodo per le eventuali osservazioni.
Osservazioni che a tutt'oggi non siamo in grado di fare in quanto il progetto é stato criptato.
Dalla Regione ci é stato risposto che può essere visualizzato solo dalle parti interessate; ma chi più delle associazioni sportive di canoa e rafting che lavorano ed operano sul torrente lo sono?
Certo che dietro a questa impianto intuiamo la presenza di poteri che contano, e lo capiamo dai silenzi imbarazzanti di importanti associazioni ambientaliste, dal superamento di vincoli ambientali e paesaggistici che a cose normali bloccherebbero qualsiasi altra iniziativa, e dall'assenza di prese di posizione di politici di primo piano, Marcucci, per dirne uno, a cui ci eravamo inutilmente rivolti.
Non a caso il presentatore fu il figlio dell'ex senatore Fanfani che dal suo sito si proclamava come un “facilitatore” e si prodigava tra l'altro per invitare gli industriali Italiani a lasciare il nostro Paese per delocalizzare nella sua nuova patria adottiva: la Tunisia.
Un progetto che arricchirebbe il solo proprietario, ad occupazione zero e che cancellerebbe decine di posti di lavoro di giovani e inibirebbe un turismo crescente dall'indotto diffuso per tutta la vallata.
Una vallata che di lavoro e turismo ne ha bisogno come il pane.
Quel che é certo però, é che nessuno tra i politici locali, a partire da quelli presenti in Regione, finendo ai quelli in Comune potrà dirsi estraneo all'enorme danno arrecato alla vallata, nel caso che questo distruttivo impianto venisse realizzato".