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Scritto da giulia del chiaro
Rubriche
12 Dicembre 2022

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Mancano pochi giorni all’arrivo dell’inverno e anche se quest’anno il gelo ha tardato a farsi sentire proprio negli ultimi giorni è arrivato bruscamente portando con sé molti problemi che quotidianamente i nostri amici a quattro zampe si trovano ad affrontare. Con l’abbassarsi delle temperature è importante che ogni proprietario metta in atto tutta una serie di attenzioni e accorgimenti per prevenire ed alleviare le problematiche che ne possono derivare, sia nei cani che nei gatti. Abbiamo chiesto di approfondire il tema al dottor Alessandro Bianchi, direttore sanitario della Clinica Veterinaria San Jacopo di Altopascio.

Quali sono le cose a cui fare più attenzione per una corretta prevenzione delle insidie del freddo?

Per attuare una buona prevenzione occorre soffermarsi sull’alimentazione, sull’uso dei cappottini, sulle cucce per cani che vivono all’esterno e sulle passeggiate oltre ad altri piccoli accorgimenti indispensabili ad affrontare le basse temperature.

Gli animali possono ammalarsi in seguito ad un raffreddamento eccessivo?

Le cosiddette “malattie da raffreddamento” non esistono. Il freddo semplicemente abbassa le difese immunitarie e rende l’organismo più aggredibile da virus e batteri. Solo questi sono le cause di tracheiti, bronchiti e raffreddori. Il riscaldamento domestico crea inoltre una grande differenza di temperatura rispetto all’esterno e l’entrata di aria fredda nelle prime vie respiratorie (considerando poi che i cani respirano soprattutto a bocca aperta) crea vasocostrizione alle mucose respiratorie e paralisi delle “ciglia vibratili” di trachea e bronchi favorendo l’attecchimento di virus e batteri.

Qual è la base di una buona prevenzione?

La base per una buona prevenzione è, come sempre, l’alimentazione. In Inverno deve essere quantitativamente maggiore, soprattutto nei cani che vivono fuori, e ricca di calorie. Questo consente di produrre maggiore energia necessaria alla termoregolazione e di mettere addosso un bel “cappotto di grasso” cutaneo che resta il miglior coibente termico per difendersi dal freddo. Nel merito sarà bene utilizzare mangimi di buona qualità, anche a base di pesce, eventualmente integrati con carboidrati a catena lunga, come pane e pasta, in dosi adeguate.

Ci sono degli accorgimenti in più che possono essere adottati per i cani che vivono all’esterno dell’ambiente domestico?

Ai cani che vivono all’esterno occorre mettere a disposizione una cuccia non troppo grande da disperdere calore, idonea e ben coibentata, riparata sia dal freddo che dalla pioggia, accessoriata di coperta e sempre rialzata da terra. L’acqua nella ciotola non deve mai congelare e nemmeno essere troppo fredda da dare rischi di congestioni gastriche anche letali. A tale proposito sarà bene somministrare acqua durante le ore diurne.

Per i cani che, invece, vivono in casa, come si può combattere lo sbalzo termico tra l’ambiente domestico e l’esterno?

Le passeggiate per i cani che vivono in casa dovranno essere garantite cercando di acclimatare il cane prima di uscire, poiché i 20-25 gradi di differenza tra casa ed esterno non determinino uno shock termico alle prime vie respiratorie. È utile, poi, evitare la permanenza vicino a stufe o termosifoni che determina sempre un eccessivo gap termico al momento in cui si esce per la passeggiata. Inoltre, occorre porre maggiore attenzione agli sbalzi termici nel caso di passeggiate di cani anziani e nei cardiopatici che con l’inverno devono essere monitorati anche nelle terapie croniche. I cuccioli, infine, possono uscire se vaccinati e solo nelle ore più calde della giornata sempre evitando vento e sbalzi termici.

Ciò che ha appena detto vale per tutte le razze?

Esistono chiare differenze di razza: i cani nordici, come il siberian husky, l’alaskan malamoute, il samoyedo eccetera, accoglieranno il freddo delle loro origini con maggiore disinvoltura, mentre pincher o chihuahua, molto meno “coibentati”, terranno i loro proprietari sempre allertati a difenderli dalle basse temperature. In tutto questo i gatti affrontano molto meglio il freddo anche se alcune attenzioni ne migliorano la vita. Un discorso a parte meritano, invece, le razze “nude” come lo sphinx che non può vivere fuori in inverno.

Parlando sempre di passeggiate, in montagna o sulla neve occorre adottare ulteriori precauzioni rispetto alla città?

Per chi va in montagna o in caso di neve sarà buona norma controllare i cuscinetti plantari che sono vulnerabili al freddo. I geloni sono fastidiosi e difficili da curare: una buona protezione preventiva in merito, con l’uso di idonee creme o gel e di scarpine nei cani più delicati, sarà utile a prevenire tali evenienze.

Nei mesi invernali, si vedono sempre più spesso cani di tutte le taglie con cappottini imbottiti. È utile l’uso di cappottini per proteggere i cani dal freddo?

L’uso dei cappottini è utile se non indispensabile soprattutto nei cani a pelo corto e in particolare nelle piccole taglie che dissipano maggiormente il calore freddandosi con estrema facilità. Ricordo che il cane quando ha freddo non reagisce come l’uomo per difendersi, ma si blocca, diventa apatico e letargico e ha sintomi di ipotermia rapidi e devastanti. I cappottini devono essere di materiale idoneo, lavabili poiché spesso possono albergarvi parassiti, batteri, uova di pulce, larve ed acari. Infine, nei cani che vivono in casa nei mesi invernali noteremo una maggiore perdita di pelo che dovrà dunque essere rimosso con frequenti spazzolature e mantenendo il bagno a frequenza mensile per rimuovere le impurità che il mantello accumula anche nel sottopelo invernale.

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