Quando c'è chi è più realista del re accade quello che è accaduto al lettore, agente di polizia penitenziaria al S. Giorgio, che stamattina è stato protagonista suo malgrado di un episodio sconcertante:
Sono un appartenete alle forze dell’ordine, precisamente un assistente capo coordinatore della polizia penitenziaria in servizio presso la casa circondariale di Lucca, ormai quasi in quiescenza.
Ieri, 25 ottobre, sono stato convocato tramite mail della segreteria presso gli uffici della Casa Circondariale di Lucca per definire alcune pratiche che richiedevano la mia presenza. Questa mattina, 26 ottobre, verso le ore 11 mi sono presentato presso l’istituto di Lucca, sono entrato nell’atrio dello stesso, ma sono stato bloccato da un collega il quale mi ha chiesto il Green Pass per salire negli uffici, addirittura, aperti all’utenza.
Ho fatto notare, ma inutilmente, che il Green Pass non serviva per tale scopo, ma il mio collega dopo varie telefonate mi ha negato ufficialmente l’accesso puntualizzando che per disposizioni superiori riguardanti la certificazione verde non potevo accedere all’ufficio.
E' assurdo, delirante. Come si può ragionare in questo modo? Essendo in possesso di circolare del Ministero della Giustizia che cita: “Esclusa dall’obbligo del Green Pass quella categoria di soggetti che si recano in un ufficio per l’erogazione del servizio che l’amministrazione è tenuta a fornire”.
Avendo perso tempo per un’ora a tergiversare, una persona si è 'prodigata' per aiutarmi facendo da spola tra me e l’ufficio in questione. Provvederò a denunciare il tutto all’autorità giudiziaria competente per far luce su questo fatto gravissimo e su alcuni burocrati che persistono a prendere decisioni personali andando oltre la legge.