R.L. di 36 anni e M.M di 34 anni, entrambi di origine napoletana, sono stati arrestati dai carabinieri di Castelnuovo di Garfagnana e della stazione di Bagni di Lucca con l’accusa di truffa aggravata nei confronti di due anziane, residenti nel comune termale e a Borgo a Mozzano, il 27 febbraio. Un modus operandi che, sebbene non avesse ancora attecchito nelle nostre zone, come ricordato dal comandante della compagnia di Castelnuovo Giorgio Picchiotti, ha visto una decisa accelerazione alla luce di altri tre casi andati, purtroppo, a buon fine (a Castelnuovo, Coreglia e Gallicano). I malviventi, con l’aiuto di una complice per ora sfuggita all’arresto visto che, con molta probabilità, non si trovava sul luogo dei fatti, avevano preso di mira delle vittime anziane, ritenuti obiettivi deboli, millantando l’avvenuto verificarsi di un sinistro stradale in cui era rimasto coinvolto un loro famigliare; per evitare l’arresto dei soggetti coinvolti sarebbe stato necessario una somma in denaro ad un fantomatico avvocato. Ovviamente la serie di scuse che presumibilmente sono state formulate possono essere molteplici e delle più disparate.
Ai fini del felice esito dell’operazione dei carabinieri ha contributo, in maniera determinante, l’accortezza di una vicina di casa di una delle due vittime, abile nel capire come la richiesta fosse una vera e propria truffa e avvertendo quindi il 112. L’arrivo sul posto di una pattuglia della stazione di Bagni di Lucca, recatosi a Fornoli, teatro del primo tentativo di truffa, ha fatto che i due truffatori, uno dei quali si trovava alla guida di una vettura in un parcheggio adiacente, venissero consegnati alla giustizia.
I dettagli dell'operazione. Dalle prime ore della mattina del 27, una donna presentatasi quale avvocato, al momento rimasta sconosciuta, ha contattato telefonicamente sulle utenze fisse più persone anziane al fine di truffarle, chiedendo loro somme di denaro verosimilmente necessario per aiutare familiari coinvolti in sinistri stradali con feriti o in reati, dichiarandosi d'accordo con appartenenti alle forze dell'ordine — segnatamente con un maresciallo dei carabinieri. Alle successive ore 11:45, il sedicente avvocato ha contattato sull'utenza telefonica dell'abitazione un'anziana del '34 di Bagni di Lucca, informandola che il figlio poco prima era rimasto coinvolto in sinistro stradale e aveva cagionato gravi lesioni ad altra persona e che per tale ragione era necessaria la somma di euro 6.300 (seimilatrecento/00) in contanti come cauzione per evitare il suo arresto. Il sedicente avvocato ha affermato inoltre che i carabinieri di Bagni di Lucca erano presenti alla conversazione telefonica in atto. L'anziana, insospettitasi, ha avvistao la vicina di casa che, mediante l'utenza di pronto intervento 112, ha segnalato l'episodio ai carabinieri. La centrale operativa della compagnia ha dirottato sul posto immediatamente una pattuglia per prendere contatti con l'anziana, i cui militari hanno raccolto alcuni elementi per poter avviare preliminari accertamenti volti al rintraccio ed identificazione dei malfattori.
Poco dopo è pervenuta all'utenza di pronto intervento 112 un'altra richiesta d'intervento per analogo fatto da parte di un'altra signora 70enne di Borgo a Mozzano, la quale ha riferito che dopo aver parlato con il sedicente avvocato, ha interloquito anche con un uomo qualificatosi come maresciallo dei carabinieri, nonchè di avere appuntamento nella piazza di Corsagna conq ualcuno a cui consegnare il denaro e/o monili in oro necessari ad aiutare il congiunto in difficoltà. A seguito degli sviluppi i militari operanti, si sono recati a Corsagna per attuare uno specifico servizio di osservazione e controllo, già predisposto immediatamente dopo la prima segnalazione, nei pressi della locale piazza dove era stato fissato l'incontro tra la parte offesa e i malfattori.
Dopo pochi minuti i militari, mentre prendevano contatti con la signora anziana, hanno notato sopraggiungere un individuo che appariva assolutamente fuori dal contesto evidenziando un atteggiamento guardingo e pertanto ha destato subito il sospetto che si potesse trattare dell'emissario incaricato a ritirare i soldi della donna anziana. L'individuo ha scorto subito la presenza dell'anziana in procinto di andarle incontro ma si è insospettito subito anche della presenza di alcune persone nelle vicinanze tra le quali pure un militare in borghese che nel frattempo si era defilato per osservare lo scambio ed avvertire i commilitoni rimasti nei pressi a chiusura delle vie di fuga. Il malfattore, evidentemente prudente, ha cercato di defilarsi scappando in direzione del parcheggio dove aveva lasciato il complice sull'auto, senza riuscirci poiché bloccato da altro carabiniere in borghese sopraggiunto in ausilio del commilitone. Di seguito, con il concorso di una pattuglia in uniforme della stazione di Bagni di Lucca, è stato bloccato anche il complice in auto.
I due soggetti sono stati tratti in arresto in flagranza di reato poiché in procinto di incontrare la vittima individuata e ritirare la somma pattuita di 400 euro. Durante l'operazione è stato operato il sequestro di quattro telefoni cellulari, la somma contante di 400 euro e l'auto Minicooper noleggiata e utilizzata per gli spostamenti. Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati trattenuti presso le camere sicurezza del comando attesa del rito direttissimo, celebrato ieri mattina. Nel corso dell'udienza il giudice ha convalidato l'arresto e ha disposto l'obbligo di dimora nel comune di Napoli, concedendo i termini a difesa e rinviando il dibattimento al 10 aprile.
Il commento del maggiore. Il maggiore Giorgio Picchiotti ha ricostruito, nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso il comando della compagnia di Castelnuovo di Garfagnana, le modalità con le quali si compiono questi fatti criminali. “Questa truffa vede come vittime maggiormente colpite le persone anziani, ritenuti più facilmente manipolabili – ha affermato il comandante Picchiotti - Un uomo o una donna contattano l’anziana fingendosi un avvocato oppure un carabiniere, chiamando sempre un telefono fisso e dicendo come a qualche loro congiunto sia avvenuto qualcosa di grave, vedi incidente stradale o un arresto, con annessa richiesta economica per evitare il fantomatico iter giudiziario. Il pagamento sarebbe avvenuto attraverso un incontro con degli emissari. I malviventi, qualora il soggetto dall’altra parte della cornetta si fosse mostrato dubbioso, sfruttavano un artifizio di natura tecnologica per far sì che la vittima venisse messa in contatto con un presunto maresciallo dei carabinieri.”
Il maggiore Picchiotti, oltre a spiegare i particolari dell’operazione e rivelare come siano state due le pattuglie impiegate, ha lanciato un appello per evitare il ripetersi di queste azioni. “Cerchiamo di lanciare un messaggio indirizzato alle fasce più deboli per colpire questi criminali che vivono dei suddetti espedienti – ha continuato Picchiotti -. Le persone anziane quando pensano ai loro cari diventano meno lucide, come dimostrato dalle truffe andate, purtroppo, a buon fine a Castelnuovo, Coreglia e Gallicano. Onestamente non sappiamo ancora se i casi sopracitati possano essere loro attribuiti. Invitiamo la popolazione a non svelare informazioni sulla propria famiglia ad estranei. Per qualsiasi motivazione bisogna chiamare esclusivamente il 112, magari con l’aiuto di un parente o di un amico, quando si stanno verificando questi tentativi di truffa.La fascia oraria prescelta per queste azioni criminali è compresa tra le 8 e le 15.”