Una risposta "piccata" quella del consigliere comunale di opposizione, Piero Taccini, alle parole di Marco Remaschi sulla non incompatibilità dell'assessore Sabrina Santi.
"Strano - esordisce - che un politico navigato come lui spari ad altezza d’uomo senza prima avere chiaro di cosa sta parlando (scrivendo). Gli consiglio, anche se non sono mai stato un politico, di informarsi bene prima di scrivere sulla stampa o, magari, di farsi informare da chi è al corrente di certi argomenti".
"Prima di scrivere questo articolo ho inviato una lettera di chiarimenti, sia al Ministero dell’Interno sia alla Prefettura, per metterli a conoscenza di quanto non veritiero sia stato affermato nella nota - spiega -. Questa è la verità con tanto di documentazione alla mano e se il Remaschi vorrà tornare sull’argomento sarò pronto ad accoglierlo. In data 2 maggio 2018, l’allora segretario comunale del comune di Coreglia Antelminelli, successivamente alla nomina quale assessore esterno della signora Santi Sabrina, trasmise all’Ufficio del Ministero dell’Interno –Direzione Centrale per gli Uffici Territoriali del Governo e per le Autonomie Locali- una “Richiesta di Parere” relativa a probabili cause di incompatibilità nel ruolo di assessore comunale della stessa. Nella solita data, il medesimo segretario comunale, trasmetteva all’ANAC il “modulo informatico per la presentazione di “Richiesta di Parere”, per i motivi di cui sopra. Per trasparenza, e per tutti coloro che volessero accertare quanto sto affermando, compreso il Remaschi, trascrivo i numeri di protocollo: nr. 5109/1 del 2 Maggio 2018 diretto al Ministero degli Interni e nr. 5110/1 datato 2 maggio 2018, diretto all’ANAC".
"Continuo nell’informazione - prosegue Taccini -. In data 29 agosto 2018, considerando che nessuna risposta era giunta da parte degli enti ai quali era stata inviata la “Richiesta di Parere”, io, come consigliere comunale, trasmisi una lettera al prefetto di Lucca per metterlo a conoscenza di quanto richiesto dal segretario comunale, ed al Ministero dell’Interno ed all’ANAC, per sollecitare la risposta. In data 29 maggio 2020, accertato che ancora nessuna risposta era pervenuta, inviai al Ministero dell’Interno un ulteriore sollecito. Pertanto, considerato che questa è l’unica verità, e sfido chiunque a smentirmi, la minoranza non ha mai chiesto nessun parere, come afferma il Remaschi alla stampa, si è solo limitata a chiedere un sollecito a chi doveva dare una risposta. E’ di pessimo gusto lasciare svolgere tali incombenze alle minoranze perché, tali chiarimenti, dovevano essere sollecitati dall’allora Sindaco Amadei proprio per trasparenza nei confronti dei cittadini, cosa che lo stesso si è guardato bene dal fare".
"Inoltre - aggiunge il consigliere di minoranza - sarebbe opportuno, ancora una volta, che il Remaschi si informasse meglio prima di scrivere sulla stampa. Infatti l’esposto che è stato inviato alla procura non ha niente a che vedere con l’argomento in questione. Altra smentita doverosa che devo al Remaschi è che la minoranza, ovvero il consigliere Piero Taccini, perché della scorsa amministrazione si parla, non deve essere sconfessata da nessuno perché non ha mai sostenuto che l’ex assessore Santi fosse incompatibile nel ruolo e mai ha gettato fango sul nome dell’assessore e di tutta l’amministrazione comunale di Coreglia Antelminelli. Ho sempre messo in evidenza la mala amministrazione Amadei e, mentre con la destra scrivevo, con la sinistra tenevo in mano le pezze d’appoggio. Per quanto riguarda la dichiarazione di “intimorire” e “minacciare velatamente” i consiglieri di maggioranza, il Remaschi cominci a preparare i documenti in suo possesso circa le diffamazioni dichiarate perché presto ne avrà bisogno. Tanto, per trasparenza verso i cittadini del comune che amministra, questa documentazione cominci a mostrarla a loro e dimostri, una volta tanto, di avere gli attributi ed essere in grado di dimostrare tutto ciò che dichiara senza denigrare né diffamare gli altri".
"Infine - conclude - al Remaschi vorrei ricordare quanto da me detto proprio nel primo consiglio comunale, ovvero che basta mettere in atto quanto previsto dal regolamento del consiglio comunale, cioè effettuare le videoriprese, affinché tutti i cittadini possano capire ciò che viene detto in consiglio comunale. Una proposta al Remaschi: perché non fare le videoriprese anche nelle riunioni di giunta?"