Piero Taccini, capogruppo di "Un futuro per Coreglia", e Pietro Frati, capogruppo di "Movimento per Coreglia", intervengono in vista delle prossime elezioni amministrative mettendo in evidenza quelle che, a loro avviso, sarebbero state le lacune dell'attuale amministrazione in questi anni.
"Correva l’anno 2015 - esordiscono i due esponenti della minoranza -, il giorno era il 31 maggio quando i cittadini del comune di Coreglia Antelminelli votarono, con una percentuale di circa l’85 per cento, Valerio Amadei come loro sindaco e per la seconda volta consecutiva. Probabilmente questo successo era dovuto a quanto di buono aveva fatto nel quinquennio precedente o, forse, perché la lista contrapposta non era all’altezza o, forse, perché in questo territorio pochi erano coloro che, coraggiosamente, andavano contro quello che era stato il potere negli ultimi decenni".
"Il fatto - spiegano i due capigruppo - è che nel 2020, anno in cui i cittadini saranno chiamati, nuovamente, a scegliere chi dovrà amministrarli per i prossimi cinque anni, il potere è venuto meno; tanti errori commessi sono venuti alla luce, la fiducia nelle amministrazioni Amadei è andata a farsi benedire, l’esponente regionale locale, vicinissimo al sindaco e prossimo candidato non si sa a cosa, ha dimostrato la sua inaffidabilità politica, ribadisco "politica", in più di un’occasione (telefonata al candidato sindaco a Lucca Remo Santini; frasi inappropriate sui social nei riguardi dell’avversario politico, nonché consigliere regionale, Maurizio Marchetti; la posizione contraria al senatore del Colle, e non solo, per la questione pirogassificatore)".
"Insomma - attaccano Taccini e Frati -, i cittadini del comune di Coreglia, probabilmente, cominciano ad aprire gli occhi rendendosi conto che potrebbero essere amministrati, in modo migliore, anche da altri personaggi che non hanno a che fare con alcun partito politico o che lasciano da una parte le loro idee politiche che niente hanno a che fare con l’amministrare un comune piccolo come questo. Quello che conta è solo ed esclusivamente il buon senso. Troppi sono gli errori messi in atto dal sindaco Amadei, e non solo nell’ultimo quinquennio ma anche in quello precedente dove era riuscito a non far emergere decisioni disastrose come quella della mancata costruzione dell’asilo nido a Ghivizzano Castello, dovendo adesso restituire alla regione la consistente cifra di 600 mila euro. Per non parlare, anzi sì, meglio palarne, di ciò che è accaduto nel completamento della scuola di Coreglia capoluogo dove sono in atto indagini da parte della guardia di finanza, delegate dalla corte dei conti di Firenze. Parliamo anche della mancata costruzione del centro di aggregazione sociale in Ghivizzano Castello, per il quale sono ancora in ballo 70 mila euro del finanziamento preso dalla regione. Ma la cosa peggiore fatta dal sindaco è quella di non essersi presentato alla riunione pubblica organizzata dai cittadini di Coreglia; quei cittadini che gli avevano permesso di sedere per dieci anni sulla poltrona più alta del comune, poltrona dalla quale è caduto violentemente proprio quella sera. Infatti tanti cittadini, soprattutto quelli presenti al teatro Bambi dove si è svolta la riunione anche senza di lui, hanno perso la fiducia nei suoi confronti".
"Adesso siamo giunti al termine del secondo mandato dell’amministrazione Amadei - incalzano -, anche se l’attuale virus gli ha dato la possibilità di continuare per alcuni mesi il loro disastro amministrativo, ed è il momento di “tirare” le conclusioni. Noi, come gruppi di minoranza, pensiamo di aver fatto il nostro dovere in maniera giusta e, soprattutto trasparente, informando spesso i cittadini su tutti i disastri che man mano riuscivamo a portare alla luce. Abbiamo presentato proposte in consiglio comunale senza mai fossero prese in considerazione. Abbiamo contrastato le sciagurate decisioni prese da questa maggioranza senza poter farli recedere dalla loro posizione. La cosa principale, al contrario di ciò che ha fatto il sindaco, siamo stati vicini ai cittadini ascoltandoli e cercando di risolvere alcuni dei problemi che gli stessi ci riferivano. Certamente se fossimo stati in maggioranza avremmo potuto dare maggiore soddisfazione agli stessi cittadini e risolvere, anche se non in toto, ma certamente in modo più cospicuo, le problematiche evidenziate. Comunque siamo soddisfatti per ciò che siamo riusciti a fare in questi cinque anni. Non spetta a noi mettere in evidenza ciò che ha fatto la maggioranza che, con i suoi nove voti a favore, avrebbe potuto fare tanto e buono anziché poco e male, ma questa è solo una nostra valutazione che solo i cittadini potranno confermare".
"Per ultimo - concludono Taccini e Frati -, ma non per importanza, vogliamo mettere a conoscenza la cittadinanza del comune che siamo entrati nel sesto mese dell’anno e questa amministrazione non è ancora stata in grado di convocare un consiglio comunale. Problemi di mettere in piedi il bilancio? Probabilmente sì, come tutti gli anni. Non potevamo permettergli ulteriori indugi e così, in data 25 maggio abbiamo inviato una richiesta di consiglio straordinario costringendo il sindaco a farlo entro 20 giorni. Non sappiamo se in quel consiglio comunale potremo discutere il bilancio ma, senza dubbio, discuteremo sui provvedimenti che questa maggioranza ha preso in merito all’emergenza sanitaria, ovvero zero, anzi, uno che riguarda la tassa di soggiorno e solo fino ad ottobre. Noi della minoranza abbiamo dato la nostra disponibilità ad aiutare l’amministrazione in questo periodo critico ma abbiamo ricevuto solo una risposta assurda ed irrispettosa. Abbiamo dato alcune indicazioni affinché fossero adottati provvedimenti utili per tutti coloro che sono stati costretti a chiudere le loro attività trovandosi in difficoltà economica ma, per tutta risposta, il silenzio assordante. Incompetenti (errori fatti), presuntuosi (fanno tutto da loro), inesistenti (nessuno li vede in giro nelle frazioni e non si presentano quando chiamati dai cittadini), sordi e muti (non ascoltano e non parlano con i cittadini, a parte gli amici e nei periodi elettorali) ed inaffidabili (cittadini che si sono rivolti a loro senza ricevere soddisfazione). Insomma un vero e proprio disastro durato ben dieci anni e che tutti speriamo abbia un’imminente conclusione".