Il capogruppo di "Un futuro per Coreglia", Piero Taccini, interviene nuovamente a gamba tesa contro l'amministrazione comunale per la mancanza di iniziative intraprese durante l'emergenza in atto.
"Da oltre due mesi - esordisce - stiamo navigando in mezzo ad un mare di fogli emanati dai vari governi che dovrebbero pensare alla tutela dei loro cittadini; divieti, obblighi, restrizioni, imposizioni, e poi parole speranzose: vi concederemo, vi autorizzeremo, vi consentiremo, vi aiuteremo e chi più ne ha più ne metta. E noi, bravi e devoti cittadini, abbiamo rispettato tutto quanto ci è stato ordinato allontanandoci dalla socialità, dal divertimento, dalle passeggiate, dal lavoro".
"Purtroppo - incalza il consigliere -, proprio a causa del lavoro, la situazione economica si è da subito rilevata disastrosa; imprenditori costretti a chiudere le loro aziende, operai messi in cassa integrazione, commercianti ed artigiani costretti a tenere la saracinesca chiusa, lavoratori autonomi impossibilitati a lavorare. Maledetto virus, che casino hai combinato. Certamente la tristezza peggiore è data dalle decine di migliaia di morti che questa pandemia ha prodotto. Purtroppo però dobbiamo rilevare che altri morti, se non fisicamente, ci sono stati e ci saranno, non causati dal virus ma, purtroppo, proprio da chi avrebbe dovuto tutelare tutti i cittadini, ovvero i nostri governanti".
"Voglio spezzare una lancia - prosegue Taccini - in favore di tutti i governi che sono stati costretti a gestire una situazione emergenziale mai avvenuta, però voglio anche stendere un velo pietoso su come sono stati capaci nel gestirla, anche se non si può mai fare di tutta l’erba un fascio. Tanti diranno che è facile parlare per chi non deve prendere decisioni o per chi sta all’opposizione. E’ vero, facilissimo anche per me che sto all’opposizione in un piccolo comune come quello di Coreglia Antelminelli, però non è accettabile che la maggior parte delle maggioranze che governano qualsiasi ente pubblico, non accettino alcuna collaborazione facendo capire che “loro” sono onnipotenti, fanno e disfano ciò che vogliono. Allora è giusto che le opposizioni, di qualunque colore siano, critichino ciò che le maggioranze decidono. E nel Comune dove io esercito il mio ruolo istituzionale, di critiche ne possiamo fare a iosa".
"Difficile criticare ciò che ha fatto l’amministrazione Amadei - attacca il consigliere di opposizione - perché dovrei criticare il niente; infatti nessuna iniziativa è stata messa in campo, oltre a quelle obbligatorie. Se facciamo capolino nelle iniziative degli altri comuni limitrofi, possiamo capire l’incapacità e l’inutilità di questa amministrazione. Ed ecco i fatti. Fino all’ordinanza della Protezione Civile del 29 Marzo 2020, con la quale venivano distribuiti i 400 milioni stanziati dal governo per i comuni, quello di Coreglia non aveva messo in essere alcun provvedimento a favore di coloro che erano stati costretti a chiudere le loro attività già da quasi un mese. Dopo quell’ordinanza l’amministrazione Amadei si è limitata a fare una delibera che stabiliva i criteri con cui poter presentare le domande per ricevere gli aiuti alimentari. Fine delle iniziative".
"Un po’ poco - commenta il capogruppo - per un’amministrazione che abbia a cuore i propri cittadini. Vorrei che spiegassero il motivo per cui, come previsto nell’ordinanza della Protezione Civile, non hanno aperto appositi conti correnti bancari presso il tesoriere dell’ente o conti correnti postali onde far affluire donazioni. Forse sarebbero state poche ma, soprattutto in periodo di emergenza come questo, anche il poco è sempre meglio di niente. Potevano essere prese tante iniziative concrete per agevolare famiglie messe a terra da questa emergenza quali: togliere la tassa del suolo pubblico per l’anno in corso a tutti coloro che sono stati costretti alla chiusura delle attività e, magari, diminuirla a coloro che invece hanno potuto tenerle aperte ma, certamente, con grande difficoltà; azzerare la TARI a tutte le attività che non hanno usufruito di tale servizio perché costrette alla chiusura; rivedere la percentuale dell’IMU per le abitazioni di coloro che fanno parte della stessa fascia di sfortunati; predisporre aiuti finanziari per il pagamento delle bollette, sempre per coloro che in questi mesi non hanno avuto alcun introito; un aiuto economico, come hanno fatto altri comuni, per aiutare artigiani e commercianti del territorio; un aiuto economico per il pagamento degli affitti, oltre a quello regionale già in essere; lanciare messaggi per raccolta di farmaci, o ulteriori spese di prima necessità, che ogni cittadino poteva acquistare e lasciare nei negozi a disposizione dell’Ufficio Sociale dell’Ente che avrebbe provveduto alla distribuzione; dare contributi alle famiglie che hanno bambini o ragazzi studenti, per l’acquisto di computer e materiale necessario per le lezioni on line".
"Queste - conclude Taccini - sono alcune delle iniziative che potevano essere messe in atto dall’amministrazione comunale ma, chiedere di farlo a quella di Coreglia Antelminelli, è utopia. Possibile che in quella maggioranza di "onnipotenti" non ci sia un cervello che pensi ad aiutare concretamente i cittadini che lo hanno eletto per amministrarli? Eppure quell’elenco di iniziative sopra descritte sono venute in mente ad un “bimbo minchia” della minoranza (così sono stato definito dall’"onnipotente" capogruppo di maggioranza Reali Stefano). Non occorrono grandi cervelli per aiutare i cittadini, basta solo del buon senso e la vicinanza agli stessi, soprattutto in periodi di emergenza, e non solo durante la campagna elettorale".