"Coreglia terra di presepi, Coreglia patria del figurinaio, Coreglia uno dei Borghi più Belli d’Italia, Coreglia stazione climatica… quanti slogan in questi anni!" Così esordisce la nota critica del consigliere di minoranza, capogruppo di "Un futuro per Coreglia", Piero Taccini dopo la notizia della riapertura al pubblico del museo della figurina di gesso e dell'emigrazione.
"Non c’è che dire - incalza -, chiacchiere tante ma Coreglia è in uno stato penoso ed i primi a dirlo sono i suoi abitanti. Oggi l’assessora alla cultura offre un’altra delle sue performance per rilanciare il capoluogo. Dopo aver istituito l’imposta di soggiorno ha promesso, da circa un mese, di tornare sui suoi passi (anche senza conferma del consiglio comunale), ma fino ad oggi il balzello unico nella valle è sempre in vigore. I coraggiosi operatori turistici speravano in qualche cosa di più, ma dopo la tempesta Covid, piove ancora sul bagnato. Il museo, ed è questa la notizia, unico nel suo genere in Italia, e quindi strategica risorsa per il nostro comune, aprirà da giugno a settembre per la gioia dei turisti italiani e stranieri, per ben sette giorni in orario ridotto".
"Sì - attacca il consigliere -, avete capito bene, due domeniche al mese! Ora i commenti appaiono superflui, tanto varrebbe chiudere tutto; “se il buongiorno si vede dal mattino”, con quali prospettive si cerca di risollevare una delle poche risorse che abbiamo, ovvero la cultura e le bellezze del territorio. Ci saremmo aspettati un guizzo di orgoglio, un coinvolgimento dell’associazionismo locale, dei volontari, ma niente di tutto ciò. Eppure ci consideriamo persone normali, capaci di dare risposte normali a situazioni normali ma, evidentemente al peggio non c’è limite".
"Intraprendenza ed iniziativa assessora - conclude Taccini -, per ricoprire certi ruoli in un comune ci vogliono queste due virtù; se mancano… meglio fare altri mestieri. Ci pensi assessora, per l’imminente futuro".