La Lega Mediavalle Garfagnana interviene, con una nota, per esprimere il proprio punto di vista sul Decreto dell'8 aprile 2020.
"Riguardo al cosiddetto "Decreto Liquidità", ci sono sorti molti dubbi" dichiarano Luigi Pellegrinotti, commissario Lega sezione Mediavalle Garfagnana, Damiano Simonetti, responsabile relazioni esterne, e Yamila Bertieri, consigliere Lega nel comune di Borgo a Mozzano (che in questi giorni ha accolto le molte segnalazioni da parte di commercialisti, periti commerciali, impiegati e impresari del territorio).
"Al fondo - spiegano gli esponenti della "Lega Salvini Premier" - potranno rivolgersi le imprese, gli artigiani, gli autonomi e i professionisti, che sono il motore dell'economia della nostra nazione, ma noi vorremmo avere chiarezza riguardo l'efficacia, l'efficienza e gli effetti che può avere. Crediamo che tale Decreto, infatti, sia una manovra a carico più delle imprese che dello stato, poiché dovranno indebitarsi per avere liquidità (soldi) e restituire il denaro imprestato, andando contro il rischio del fallimento, della disoccupazione e della delocalizzazione".
"Questo - affermano i leghisti - perché, un'impresa che ha debiti pregressi (perché ha continuato a pagare forniture, affitti, macchinari) anche senza produrre, ed è ferma da tempo con mancati introiti o è già navigava in uno scenario mondiale generale non roseo, ora per poter ripartire,dovrà spendere più di prima e quindi si ritrova a doversi indebitare per avere liquidità e per potersi rimettere sul mercato. Fare dei debiti che poi dovrà restituire massimo entro sei anni, come dice il decreto, in un contesto dove gli acquisti sono diminuiti perché la gente se non esce non consuma".
"Crediamo - proseguono - che il Governo dovrebbe erogare denaro a fondo perduto ma, come prevede il decreto Liquidità di Conte, il prestito viene dato dalle banche alle imprese e coperto dal Fondo di Garanzia dello Stato. Prestiti che saranno erogati con un tasso di interesse che può andare dallo 0,2% o 0,5% massimo e che dovrà essere restituito entro 6 anni. Per i piccoli professionisti è possibile un prestito fino a 25.000 euro o il 25% del fatturato, coperto dallo Stato al 100% ed erogato senza valutazione del merito di credito; per le imprese più grandi si ha una garanzia al 90% dai 25.000 agli 800.000 euro, con valutazione del merito di credito, che diventa al 100% se intervengono anche i Confidi, il consorzio italiano che concede garanzie alle imprese, proprio per facilitare l'accesso ai finanziamenti; garanzia dal Fondo prestiti al 90% da 800.000 euro a 5 milioni di euro per le piccole e medie imprese che hanno fino a 499 dipendenti, il tutto con valutazione del merito di credito".
"Anche se lo Stato dà garanzie - incalzano gli esponenti della Lega locale -, il prestito va comunque giustificato e per molti settori, è un rischio perché non sanno quando riprenderà l' attività produttiva.Per le grandi imprese interviene SACE, ente che fa capo a Cassa Depositi e Prestiti, con una garanzia che copre tra il 70% e il 90% dell'importo finanziato, a seconda delle dimensioni dell'impresa, ed è subordinata a una serie di condizioni tra le quali l'impossibilità di distribuire dividendi da parte dei beneficiari per i successivi 12 mesi e di restare in Italia.SACE interviene cin diversi milioni di euro. Il Decreto Liquidità è di complessivi 400 miliardi di euro ma, alcune misure devono essere approvate della Ue, la complessità delle norme non chiarisce tanti aspetti su come erogare i fondi e le lungaggini della burocrazia rischiano di non fare arrivare alle imprese i fondi e per tempo".
"Inoltre - concludono - le banche danno il prestito se però non hai passività o insolvenze e ci auguriamo inoltre, che la "cassa integrazione" sia versata presto perché, come abbiamo sottolineato in questi giorni, sopratutto in un recente comunicato di Yamila Bertieri, è un diritto che aspetta ai lavoratori e ora più che mai va tutelato ma, sopratutto garantito".
Decreto Liquidità: i dubbi della Lega
Scritto da Redazione
Mediavalle
14 Aprile 2020
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