Il capogruppo di minoranza del comune di Coreglia, Giorgio Daniele, commenta la notizia apparsa oggi sulla testata "Il Tirreno" riguardante la nuova scuola e la condanna in primo grado di un funzionario, chiedendo fin da subito, alla nuova amministrazione insediatasi, massima trasparenza.
"Da pochi giorni - esordisce l'ex candidato - il risultato elettorale ha deciso chi governerà nel prossimo quinquennio il comune di Coreglia; io e la mia lista abbiamo perso per 54 voti, ovvero con 28 voti se tanti elettori avessero deciso di votare me e non la lista che ha vinto. Credo che l’elettorato, quello attento e scevro da strumentali riferimenti ideologici e di parte, ha dato credito alle problematiche denunciate durante la mia campagna elettorale, alle mirate contestazioni che mi hanno portato a dire che chi ha amministrato il comune di Coreglia lo ha fatto in pessima maniera e che tali amministratori, politicamente, non erano idonei a ripresentarsi per governare un altro quinquennio".
"Qualche sempliciotto - afferma Daniele - ha definito i miei interventi un modo strumentale per terrorizzare l’elettorato, altri hanno definito l’amministrazione uscente un esempio di buona amministrazione. Risultato: Remaschi e la sua lista ha vinto per un pugno di voti. Pensate solo se l’articolo apparso sul quotidiano Il Tirreno cronaca di Lucca di oggi, dal titolo "Nuova scuola a Coreglia, condannato funzionario", fosse stato pubblicato prima del 21 settembre... Ciò che ho denunciato in campagna elettorale, ovvero una parte - il resto spero che venga anch’esso quanto prima alla luce nelle sedi opportune -, è sfociato in una condanna per ora in primo grado da parte della Corte dei Conti".
"Una grave condanna - incalza il consigliere di minoranza -, gravi le motivazioni ma, permettetemi, c’è una ma: possibile che a pagare sia solo un funzionario tecnico del comune? No, assolutamente no. Il mio ruolo di capogruppo in consiglio comunale della lista, che ho l’onore di rappresentare, mi impone di andare avanti, di fare chiarezza, di gettare un primo fascio di luce su un modo di amministrare che non possiamo condividere ed accettare. Vogliamo sapere quali sono state le responsabilità degli amministratori, il loro ruolo, se vi è stato condizionamento sulle scelte adottate allora dal funzionario, chi sono le ditte coinvolte, chi erano gli amministratori, i politici di ieri e di oggi, se vi è stata trasparenza, se si possano riscontrare conflitti di interesse, se l’intero iter di quell’appalto, sia nel primo che nel secondo lotto, sia stato gestito nel pieno rispetto dell’allora vigente normativa in materia di appalti..."
"Tante domande? - prosegue Daniele - Sì, tante domande: solo adeguate risposte potranno fugare ogni ipotetico dubbio. Verità e giustizia devono sempre guidare l’agire di ogni cittadino, figuriamoci di un novello amministratore quale io sono. Più della verità delle aule di giustizia, a me interessa - per il ruolo che ho appena assunto - capire se il terreno sul quale andremo a confrontarci, sarà quello della legalità, della trasparenza, del primario interesse della cosa pubblica, della totale assenza di conflitto di interessi fra chi amministra, chi fa affari, impresa, o peggio, razzola nel torbido, o no. Queste per me sono le regole del gioco, questo chiederò sabato prossimo in sede di insediamento del nuovo consiglio comunale targato Remaschi".
"Certamente - conclude il capogruppo - quanto appreso oggi dalla stampa è una grossa pietra di inciampo sul cammino della collaborazione, tuttavia sono fiducioso che chi ha l’onore e l’onere di essere forza di governo, saprà agire affinchè anche io ed il mio gruppo possiamo portare, per ciò che rappresentiamo, idee, impegno, energie benefiche per la comunità tutta".