Il capogruppo di minoranza del comune di Coreglia Antelminelli, Giorgio Daniele, risponde al primo cittadino Marco Remaschi dopo le ultime esternazioni circa il suo ruolo passato di dipendente comunale e le sue ultime cinque richieste avanzate in qualità di membro dell'opposizione.
"Io sono stato per 40 anni dipendente del comune di Coreglia - spiega Daniele - e, per molti di essi, responsabile dell’area amministrativa. Ho chiuso la mia carriera con una posizione apicale, comune ad altri dipendenti ed una progressione economica di pari passo legata alla lunga carriera. Alla fine di essa percepivo uno stipendio assolutamente normale, in linea con quello di almeno altri quattro colleghi. Durante il mio servizio non ho ricevuto sanzioni, provvedimenti disciplinari anzi, qualche encomio e puntualmente ogni anno ho riportato il giudizio positivo del nucleo di valutazione e il pagamento nella misura massima dell’indennità di risultato. Non ho avuto condanne di alcun tipo ne procedimenti disciplinari o giudiziari in corso. Ho lavorato per molti sindaci con lode e senza infamia. Nell’ambito del settore di competenza, ho svolto a schiena dritta il mio lavoro, ha dato tutti i pareri che mi sono stati richiesti e che ero tenuto a dare e sono andato in pensione senza nessuna contestazione riguardo agli atti da me trattati".
"Certamente - sottolinea Daniele - non ho e non ho mai avuto competenze sui procedimenti che oggi mi permetto contestare. Ho taciuto sugli errori fatti? Non ho riferito? Non ho esercitato il ruolo di responsabilità nel confronti degli assessori e del sindaco? Assolutamente no. A me, non competeva, all’esterno del mio settore, nessuno di questi ruoli. Semplice, se così non è stato, chiamatemi a rispondere, altrimenti tacete. Ho fatto il mio dovere e permettetemi, aggiungo bene".
"Oggi - continua il consigliere -, nell’esercizio del nuovo ruolo affidatomi da 1438 elettori, tanti sindaco, solo 54 in meno dei tuoi, credo di fare altrettanto bene il mio compito. Oggi sì, ho titolo, competenza e dovere, di amministrare al meglio il nostro comune, occupandomi anche di quella cattiva amministrazione che ha prodotto danni negli anni passati, essendo dovere di tutti i consiglieri e prima di tutto del sindaco, andare a recuperare da chi è responsabile, danni erariali ancora perseguibili e riportare nelle casse del comune soldi sperperati, cercando i responsabili. Gli atti da me chiesti, non sono il passato remoto, pura curiosità storica, sono fatti vicende che incidono sul bilancio attuale, su quelli futuri e meritano di essere accertati e perseguiti".
"Ripeto - incalza Daniele -, il primo dovrebbe essere il sindaco a non lasciare prescrivere i termini. Sindaco, fino al 2015 sei stato consigliere, molti degli attuali assessori lo sono stati nel quinquennio scorso. Quindi ognuno ha avuto il suo ruolo, io da dipendente non sono coinvolto in queste vicende e ripeto, fatevi avanti e dimostrate il contrario o tacere mi pare il minimo. Sicuramente, alle mie domande dovrete rispondere, alle mie richieste di documentazione dovrete fornire tutti gli atti, senza reticenza ed ai consigli comunali dovrete partecipare. Queste sono le regole, questa è la normale attività di un consiglio comunale - è veramente inaccettabile che si parli a sproposito di tribunale, di sentenze e baggianate varie. Fatevene una ragione".
"Voi guardate avanti? - conclude - Bene, anche noi lo vogliamo fare, ma permetteteci, nell’interesse dei cittadini guardiamo anche indietro perché crediamo che oggi più che mai valga il desueto principio di “chi sbaglia paga” e questo vale anche a Coreglia. Noi ci siamo candidati e siamo stati votati perché volevamo cambiare, crediamo che il cambiamento possa attuarsi anche facendo al meglio il nostro compito dai banchi della minoranza: Indirizzo se coinvolti, controllo sempre. Statene certi. Buon lavoro".