Tra le varie sfaccettature inerenti la gestione dell'emergenza (e della comunicazione) di questo periodo di lotta al Coronavirus, una tematica che sta stimolando le riflessioni dei cittadini riguarda l'opportunità o meno di rendere noto non tanto le generalità delle persone colpite dall'infezione, ma almeno, sostengono alcuni, i paesi di residenza.
In realtà, da quanto abbiamo potuto riscontrare nella chiusura delle nostre stanze, dove il nostro sguardo sul mondo è inevitebimente filtrato dai social network, ci sono due vere e proprie fazioni, che si danno "battaglia" a suon di opinioni sui vari gruppi in cui gli enti pubblicano gli aggiornamenti sulla situazione contagi.
Da una parte gli integralisti della privacy, i duri e puri della tutela dell'anonimato, sempre e comunque. Dall'altra coloro che chiedono una deroga a tale tutela, considerando il pericolo e l'emergenza in corso, adducendo che la consapevolezza della dislocazione geografica (tra i vari paesi di ogni comune) dei contagi potrebbe essere elemento importante per evitarne di nuovi.
Premesso che essere colpiti dal Covid-19 non è nè una colpa nè tantomeno un'infamia, non si ricorda che in passato nessuno abbia tenuto nascosto una polmonite, un'influenza o un morbillo, tuttavia soprattutto gli esponenti della pubblica amministrazione, sindaci in primis, sono tenuti gioco forza a confrontarsi con questa tematica.
Diversi sono i comportamenti anche nei comuni della Valle del Serchio: Barga e Borgo a Mozzano, ad esempio, hanno fornito indicazioni sui paesi di residenza dei contagiati, mentre Bagni di Lucca ha deciso di non dare questo tipo indicazione, limitandosi ad aggiornare sul numero dei contagi.
Proprio sulla pagina facebook del comune della cittadina termale, si è acceso un lungo (e anche interessante) dibattito tra i cittadini, con alcuni che hanno rimarcato come la rivelazione di identità (ma anche di luoghi) possa potenzialmente scatenare una sorta di caccia all'untore.
Dal canto suo il sindaco Paolo Michelini, che ogni giorno pubblica sia gli aggiornamenti sui contagi che le misure che l'amministrazione sta assumendo a sostegno dei cittadini, sul tema si è espresso con chiarezza: "Continuo nella mia scelta del rispetto totale della privacy nei confronti delle persone colpite. Ritengo che rivelarne anche la residenza non porti benefici ad alcuno sotto il profilo della tutela della salute di tutta la cittadinanza. Qualora le persone interessate ritenessero di divulgare il proprio stato di salute è una scelta esclusivamente a loro riservata. Questa è la mia convinzione e continuerò ad applicarla in futuro".
Contagiati da Coronavirus: c'è anche una questione di privacy...
Scritto da Redazione
Mediavalle
03 Aprile 2020
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