Ebe Molinari aveva chiuso il suo negozio il 12 marzo non appena saputo che il compagno, Giuseppe, era risultato positivo al tampone. Lui, commerciante nel settore antiquariato e ristrutturazione mobili, era venuto a conoscenza della sua positività dopo aver preteso, per senso di responsabilità, che gli venisse fatto il tampone a seguito di qualche linea di febbre: aveva infatti saputo, giorni prima, che un suo cliente era stato ricoverato in ospedale per Coronavirus. Due giorni dopo, quindi, era risultata positiva anche la compagna.
Per Ebe e Giuseppe, entrambi di Lucca, la notizia della guarigione è arrivata la scorsa settimana. Oggi, quindi, la titolare del Minimarket Molinari nel capoluogo coreglino ha deciso di riaprire la saracinesca del suo negozio per tornare, per quanto possibile, alla normalità.
L'accoglienza ricevuta l'ha lasciata senza parole: "Non mi sarei mai aspettata una accoglienza del genere al mio rientro - ha commentato la titolare -, grazie veramente a tutte le persone che mi sono state vicine in questo periodo, puntualmente ogni giorno mi hanno fatto sentire il loro sostegno, sia a me che al mio compagno, sarebbe stata dura senza il quotidiano appuntamento telefonico con le mie nipotine Ester e Agnese e le mie amiche di sempre. Un immenso ringraziamento va a mio fratello, e soprattutto a mia cognata Greta ed alla sua famiglia per l’immane lavoro nel rimettere in funzione il negozio".
Parole di soddisfazione anche da parte del vice-sindaco del comune, Ciro Molinari, fratello della titolare del negozio: "Sono rimasto colpito dall’affetto e dal calore che i paesani di Coreglia, e non solo - ha affermato -, hanno avuto nei confronti di mia sorella e della mia famiglia in generale. Per fortuna tutto si è risolto per il meglio, mia sorella Ebe ha ripreso a pieno la sua attività nel negozio di famiglia; quanto accaduto mi ha fatto capire ancora una volta, laddove ce ne fosse stato bisogno, quanto i negozi di paese siano importanti e determinanti da un punto di vista sociale, non tanto per la spesa in se, (importante per gli anziani avere negozi sotto casa o vicino casa), ma soprattutto per un punto di riferimento, per un consiglio, per uno scambio di battute, di vedute".
"In tantissimi - ha continuato - mi hanno fatto pressione affinchè il negozio potesse aprire quanto prima, specialmente in questo momento dove le persone devono limitare al massimo i propri spostamenti, abbiamo fatto il possibile ed anche l’impossibile, per sanificare e riaprire in tempi strettissimi ed alla riapertura siamo stati premiati dalla gente che è venuta a farci visita, a fare compere ed a scambiare due parole".
"Sicuramente è una frase fatta - ha concluso il vice-sindaco -, ma mai come in questo caso ho potuto constatare quanto veramente delle cose si sente la mancanza solo quando esse vengono a mancare realmente, anche perché il negozio di mio padre non ha mai effettuato più di tre giorni consecutivi di inattività, mai fatto ferie ed è anche per questo se dal 1895 passando per molte generazioni, è rimasto ininterrottamente aperto".