Su 90 iscritti, 70 restituiscono la tessera del Partito Democratico. Non si arresta l'emorragia all'interno del PD, dove, anche a Coreglia Antelminelli, i due circoli presenti hanno deciso in grande maggioranza di non rinnovare o di restituire la tessera, in netta opposizione alla scelta della direzione territoriale e regionale di negare il diritto di rappresentanza a una componente del partito. Così, dopo l'uscita dal Pd di Marco Remaschi, assessore regionale uscente e candidato a sindaco di Coreglia, anche la quasi totalità dei tesserati ha deciso di prendere le distanze da un partito diventato, a livello lucchese, "un luogo di guerriglie personali e di resa dei conti".
"La nostra decisione è inevitabile, chi gestisce questo partito a livello locale e regionale ci ha esplicitamente detto di non volerci, tanto da averci negato uno dei diritti fondamentali della democrazia, quello di rappresentanza. Eclatante in questo senso è il comportamento del segretario territoriale Mario Puppa, in evidente conflitto d'interessi: per tutelarsi il posto, infatti, dopo le rinunce di Giovannetti e Baccelli, da segretario e aspirante candidato regionale ha lavorato non per creare la lista più rappresentativa e più forte per la provincia di Lucca, ma, al contrario, ha agito per formare una lista che lo avvantaggiasse, nella quale il diritto alla preferenza è solo forma e non sostanza - spiegano gli ex tesserati, tra i quali ci sono gli assessori uscenti, Ivo Carrari e Barbara Gonnella e il consigliere comunale di maggioranza, Emilio Volpi, oggi candidati nella lista Unione democratica per Coreglia con Marco Remaschi sindaco -. È un sentimento di delusione e di incredulità quello che ci accomuna: per un partito - che è stata la nostra casa naturale e ideale per tutti questi anni - che non ha neanche tentato di operare una ricucitura o una mediazione, ma dove al contrario è stata scelta la strada dell'umiliazione nei confronti di una persona, Marco Remaschi, che certo non si meritava tutto questo. Remaschi, infatti, è colui che - prima da consigliere e poi da assessore regionale - ha portato milioni di euro di risorse in provincia di Lucca. Potremmo elencare decine e decine di esempi, dall'edilizia scolastica alle politiche per la montagna, dallo sviluppo rurale alla difesa del suolo fino alla manutenzione e al decoro del territorio, dalle infrastrutture alla sanità. È stato un assessore iper presente e iper disponibile: basta chiedere a un sindaco della provincia se, quando ha avuto bisogno di un intervento o di un contatto con la Regione Toscana, abbia trovato aiuto nel lavoro, nella rete di relazioni e nella presenza di Marco Remaschi oppure no. E anche la scelta di rimettersi al servizio della propria comunità - qui a Coreglia -, così come richiesto da tantissimi cittadini, dimostra l'umiltà di una persona che non si tira indietro quando si tratta di generare crescita e benessere alla propria terra. Ecco perché è stato per noi doloroso e umiliante vedere come sia stato trattato Remaschi e, con lui, gli iscritti e tutti coloro che lo sostengono e che si riconoscevano in un'area del partito che, a livello territoriale, è stata totalmente schiacciata. Ancor peggio se vediamo i protagonisti di questa operazione: persone che devono il proprio percorso politico anche, in alcuni casi soprattutto, a Marco Remaschi".
"Coloro che hanno scelto questa strada - con l'unico obiettivo di garantire un posto sicuro a uno dei candidati in lizza per diventare consigliere regionale - sono i diretti responsabili di quanto sta succedendo a livello locale dentro il partito democratico - concludono -. Questo a dimostrazione di quanto queste persone abbiano poco a cuore il risultato del PD e del candidato presidente Eugenio Giani e trovino invece come unico obiettivo l'affermazione personale. Per quanto ci riguarda il nostro unico interesse è rivolto al nostro comune, Coreglia Antelminelli: siamo impegnati e concentrati a fare un ottimo risultato elettorale alle comunali del 20 e 21 settembre prossimo e a costruire una nuova rinascita per il nostro comune".