Immaginatevi un bimbo di appena nove anni, che cammina a malapena, sorretto da un bastone, deboluccio ed effeminato, viziato da una balia che lo accudisce affettuosamente; ecco, ora provate a pensare al faraone d'Egitto, coperto d'oro, a capo di un potente regno, con monumenti eretti in suo onore, e alle spalle una dinastia di re.
Nulla di più distante, è vero? Eppure, stiamo parlando della stessa persona che, scomparsa all'incirca 3 mila anni fa dalla faccia della terra, è miracolosamente tornata in vita 'di recente', ovvero non più di un secolo fa, grazie ad uno spericolato autista e ad un avventuroso archeologo inglese.
Il bimbo-faraone è Tutankhamon, mentre i due inglesi che lo hanno resuscitato sono, rispettivamente, Lord Carnarvon ed Howard Carter, autori di quella che, a posteriori, è stata definita "la più grande scoperta archeologica del XX secolo".
L'occasione che ci dà modo di rispolverare questa meravigliosa storia è l'uscita nelle sale cinematografiche del film-evento "Tutankhamon, l'ultima mostra" del regista Ernesto Pagano: un'esclusiva di tre giorni (9, 10 e 11 maggio) per celebrare il centenario della rivoluzionaria scoperta che ha cambiato per sempre la storia dell'archeologia.
Perché l'ultima mostra? Diciamo subito che c'è di mezzo lo zampino del... Covid. Eh sì. Pensate: la più grande esposizione itinerante di Tutankhamon, con circa 150 pezzi originali trovati all'interno della sua tomba negli '20 del '900, è stata bloccata nel 2019 (e mai ripresa) poiché l’Egitto, dopo la pandemia, ha deciso di non muovere mai più reperti di questo incredibile valore storico, lasciandoli custoditi nel museo del Cairo dove risiedono abitualmente.
Quindi non ci resta che recarci al cinema per vedere, comodamente seduti in poltrona, quella che, probabilmente, non avremo più occasione di vedere dal vivo nelle capitali del mondo. Il racconto della storia di un bimbo zoppo che, improvvisamente, si ritrova catapultato al trono e, a soli 19 anni, finisce nell'oblio dell'oltretomba, salvo poi risvegliarsi, dopo tre millenni, e conquistare così la gloria eterna.
Se non è il prototipo dell'eroe moderno, di sicuro è uno sceneggiato perfetto per Hollywood.