Passando dai vini alle birre e dalla carne speziata fino ai dolci, tra un paese e l’altro, è difficile non trovare qualcosa che non soddisfi ogni tipo di palato.
Firenze, ippodromo di Visarno. Qui, dall'8 al 10 aprile, va in scena il "Finger Food Festival". Tra i vari stand, inebrianti di profumi, si trovano molte persone con storie da raccontare: da chi vuole far conoscere la propria attività, con sede fissa, a chi, invece, la porta in giro solo sulle quattro ruote.
E, allora... Pronti, via: si passa davanti a prodotti tipici della nostra tradizione italiana, come le tigelle emiliane che Ilenia e Beatrice della Tigellaia Matta cercano di far conoscere in tutta Italia.
“Il nome del truck - ha spiegato la proprietaria, Ilenia - è quello che mi dette mia madre, quando le ho rivelato che avrei voluto intraprendere questo progetto: ovvero, di far conoscere le nostre tigelle in tutta Italia. Ho sempre lavorato - ha sottolineata - a fianco di mio padre, nel nostro agriturismo a Bologna, finché, un giorno, ho deciso di portarlo all’esterno. Prendiamo le nostre materie prime da piccoli agricoltori e siamo molto attenti alla qualità e alla provenienza. Il nostro cavallo di battaglia è la tigella ripiena con prosciutto crudo, formaggio pecorino e marmellata di fichi”.
E perché non accompagnare le tigelle di Ilenia con un buon calice di vino? Per questo ci ha pensato Piero di Divinotartufo, che sceglie dei piccoli produttori - i quali non riescono ad imporsi sul mercato - e cerca di aiutarli.
Per quanto le tigelle si accompagnino bene ad un rosso, la scelta è ricaduta su una terna di vini consigliata dal proprietario perché perfetta - come da focus dell'azienda - da accostare ai propri tortelli, rigorosamente fatti in casa, al tartufo o al ragù: due bianchi fermi, un Gewurztraminer Trentino doc (Villa Corniole) e un Erbaluce di Caluso docg (Tenuta Roletto), e un rosso, Scudiero Garda Merlot doc (Borgo La Caccia).
Dopo l’Italia, si passa direttamente alla... Spagna. Allo stand multietnico, con Messico e Argentina, è possibile infatti sorseggiare una sangria a base di vino rosso, frutta e spezie, accompagnata da ogni tipo di carne cotta alla griglia.
E, per concludere, non può certo mancare la nota dolce. Anche in questo caso, la Spagna si fa strada e propone i churros, che incantano con il loro aroma: fatti con pastella fritta, composta da tre semplici ingredienti (farina, acqua e sale), possono essere farciti con nutella o dulce de leche (una crema molto simile al caramello) oppure rifiniti con una semplice spolverata di zucchero. Libidine. Per non farsi mancare niente, perché poi non concedersi il bis allo stand ungherese con il tipico dolce locale (in realtà, della Transilvania, oggi in Romania, ma con ben 2 milioni di ungheresi) Kurtoskalacs de Il camino dolce?
Si chiude così questo piccolo tour all’insegna del cibo. Un viaggio che dà la possibilità a tutti di scoprire nuove culture alimentari e far emergere storie di abili imprenditori che ne sono portavoce. Un vero e proprio tuffo nel gusto.
Provare per credere.