Giancarlo Marovelli è nato a Sanremo nel 1970 e vive in provincia di Lucca dove svolge la sua attività di architetto pianificatore territoriale/geometra libero professionista . Nel tempo libero pratica ed insegna aikido, un'arte marziale giapponese praticata sia a mani nude sia con le armi bianche tradizionali del Budō giapponese di cui principalmente: "ken" (spada), "jō" (bastone) e "tantō" (il pugnale). Da oltre vent'anni studia la storia medievale, la geobiologia, i labirinti nelle varie culture, le architetture antiche del sacro, il simbolismo nelle chiese, in particolare quelle legate alla storia degli ordini cavallereschi.
Marovelli buongiorno. Lei ha appena pubblicato un libro dal titolo singolare: Polvere di stelle. E lo ha fatto a pochi giorni dal Natale. Di cosa si tratta?
Siamo vicini al Natale e specialmente in questo periodo moltissime persone hanno un po' di polvere di stelle in tasca per poter fare l'impossibile per gli altri, per regalare un sorriso, un po' di gioia e felicità. Tuttavia a volte dare il meglio di noi e non ricevere niente in cambio può far male e sono moltissime le cicatrici nell'anima che ci sforziamo di nascondere. Polvere di stelle può essere una guida, un indicatore di rotta che ci può dare profondi spunti di riflessione nel cammino personale di ognuno di noi. Uscire con la pubblicazione nel periodo di Natale lo vedo come la nascita di molte stelle che doneranno un sorriso a tutti i lettori, attraverso le pagine di questo piccolo libro, dando la possibilità a tutti di uscire attraverso una lettura che sviluppa temi attuali che viviamo nel quotidiano dal combattimento della vita.
Qual è il messaggio che vuole far trasparire?
Più che un messaggio direi che Polvere di Stelle è una sorta di miniera da consultare in tutti i momenti della vita nei quali ci possiamo trovare: nei momenti belli, in quelli dolorosi e nei combattimenti che ci riserva la vita. La fatica dello scrivente diventa così un "manuale del guerriero cristiano che sa che deve essere pronto alla pugna per liberarsi dalle oppressioni del male in ogni sua forma. I temi trattati divengono cosi scintille di luce per farsi guidare, nel buio dell'esistenza, fino alla contemplazione del Cristo Re, al quale va l'obbedienza di colui che va in battaglia per sconfiggere il male per far trionfare il regno di Dio. Ritengo che sia un testo che fa bene all'anima ed insegna l'ascesi in modo semplice, moderno e accattivante.
Si può vivere senza fede?
"L'incredulità è essenzialmente contraria alla natura dell'uomo", diceva San Tommaso d'Aquino. Ci si deve allora domandare: si può vivere senza fede? Per usare le parole di Papa Benedetto XVI, "noi viviamo di una rete di non conoscenze, delle quali ci fidiamo a causa delle esperienze generalmente positive". In poche parole, confidiamo negli altri e nelle loro conoscenze e partecipiamo al sapere di altri, che non è nostro. La fede il fidarsi della persona o della parola di un altro è cosa necessaria per l'uomo come essere sociale. La fede in Cristo Gesù è più di un bisogno necessario, vitale, è comunione di vita con colui che è Via, Verità e Vita. Come diceva Emmanuel Mounier:"Dio è abbastanza grande da fare una vocazione anche dei nostri errori". Vi sono molte dimore nella casa del Padre: Dio attende che là noi edifichiamo la nostra e soprattutto Lui lavora insieme a noi e questo non possiamo ignorarlo.
Alle soglie del nuovo anno cosa si sente di poter augurare ai suoi lettori?