Alla fine le mani profumavano di Chanel n°5, il mitologico perfume di mademoiselle Coco - essenza stessa della femminilità - che l'iconica Marylin Monroe diceva di indossare a letto prima di coricarsi.
Da una stupenda terrazza sul mare, con sullo sfondo le incantevoli luci della Versilia, una ristrettissima cerchia di fortunati, cullati dalla leggera brezza estiva, ha potuto celebrare a tavola la ristrutturazione di uno degli stabilimenti balneari più in della costa, il Palazzo della Spiaggia, che, da quest'anno, ha aperto le porte ad un nuovo corso, l'Ambrosiano Desio: un ristorante da Mille e una notte, con una magica proposta gastronomica firmata dallo chef consultant Andrea Mantovanelli, che ha curato anche l'offerta dello storico bar ribattezzato Phoenix.
Siamo a Marina di Pietrasanta, località Focette. Qui, da oltre 50 anni, la famiglia Lazzeri - prima il padre Franco, poi i figli Alessandro e Laura - gestisce questo gioiello incastonato nel cuore della riviera, tra i più longevi della zona, meta dei volti più noti della musica e dello spettacolo internazionali.
Ad accogliere gli ospiti (è proprio il caso di dirlo!) un'impeccabile Laura Gobbi, responsabile della comunicazione, che, con la sua disponibilità e la sua capacità organizzativa, ha saputo tessere la trama di questa favolosa storia eno-gastronomica. Prima un aperitivo sulla spiaggia, con delle entrèe servite con champagne di benvenuto: una ricciola all'acqua di mare, pomodoro e basilico; una capasanta, caviale, scalogno, lime e gin; ed, infine, sua maestà, l'ostrica, con whiskey caol ila e pepe voatsiperifery. Insomma, il mare in bocca!
Poi gli invitati sono stati condotti sulla terrazza panoramica dove, ognuno seduto al proprio tavolo, hanno potuto calarsi nell'atmosfera conviviale del pasto. La cena 'alchemica', basata sul principio dei quattro elementi (terra, aria, fuoco e acqua), è stata realizzata da ben sei mani (oltre, ovviamente, a quelle dello chef di casa, Donald Castelli). Un menù fresco, originale e gustoso che ha portato la firma di: Jean-François Bérard, del ristorante René Sens, La Cadière Costa Azzurra, stella rossa e stella verde della prestigiosa guida; di Matteo Mansi, tra le più importanti firme italiane della ristorazione francese, per più di quarant’anni patron del ristorante l’Auberge de Théo di Nizza; e di Hafid Groud, per 16 anni executive dell'Alexander Mazzia di Marsiglia.
Prima portata: un giardino di gamberi viola, dressing alla mela verde, bergamotto e mandorla bianca di Noto. Deliziosa. Un'esplosione di sapori e colori nel piatto a celebrare il solstizio d'estate appena cominciato. Quindi il secondo antipasto, più consistente e di carattere, un omaggio alla tradizione lucchese a cui la famiglia Lazzeri appartiene: una grigliata di cipolla di Lucca in carbonara di mare. Semplice e gustosa, all'apparenza un simpatico bigné, che alla mente - per chi è cresciuto in queste terre - ha riportato i ricordi dell'infanzia.
Terzo e quarto piatto dedicati ai primi. Innanzitutto la pasta, immancabile: uno spaghetto rosso, con mandorla tostata, Piquillos, aglio rosa, uova di salmone e Grana Padano. Delicato, rinfrescante, bello da vedere con questa nota d'oro ad ornamento; poi il risotto, un classico pure questo: mantecato allo zenzero, rosmarino e Parmigiano Reggiano di solo Bruna. Insomma, da orgasmo.
Quindi il secondo: "il pesce" per Jeanfrancois Berard, ovvero il pescato della mattina, esposto sui banchi del mercato, con delle verdurine freschissime anch'esse. Un piatto di altissimo livello, sia per aroma che per impiattamento. Irresistibile, in questo caso, la tentazione di chiedere il bis...
Infine, i dolci. Prima un pre-dessert con gintonic, a base di cuore di lattuga, yogurt, rapa rossa, polline, gin e cioccolato bianco. Ottimo. Poi il dessert vero e proprio, ovvero lo Chanel n°5, rivisitato a dolce. Originalissimo.
Nota di merito obbligatoria per Gabriele Canova, uno dei maggiori esperti di champagne in Italia, che, per ogni portata, ha abbinato sei etichette di piccoli produttori RM francesi. Con la sua preparazione e la sua simpatia, non solo ha saputo esaltare le prelibatezze degli chef, ma ha anche intrattenuto gli ospiti dimostrando ottime doti oratorie.
Che dire, una serata da sogno che rimarrà nel cuore di chi l'ha vissuta. Complimenti allo staff e a tutti coloro che hanno reso possibile la magia. Alla fine, si può dire che l'esperimento alchemico sia ampiamente riuscito: quella che doveva essere una cena in riva al mare si è trasformata, magicamente, in un... sogno.
Foto di Ciprian Gheorghita