"Dobbiamo affrontare un anno di realismo, con prudenza, fiducia e unità". Ecco le parole chiave usate dal premier Draghi durante l'ultima conferenza stampa, assieme al ministro della salute Speranza, al ministro dell'istruzione Bianchi e il coordinatore del comitato medico-scientifico Locatelli.
I temi principali sono stati ovviamente la riapertura delle scuole in presenza avvenuta oggi (10 gennaio) e l'obbligo vaccinale per gli over 50, entrambe norme molto discusse e che sono state accolte tanto dalla politica quanto dalla cittadinanza con dubbi e dissensi diffusi, mentre rimane ancora un alone di dubbio sul futuro dell'esecutivo riguardo l'elezione del presidente della repubblica, su cui Draghi non ha voluto esprimersi. Parole molto forti sono state anche spese verso i novax, che rappresentano oggi in Italia circa il 10 per cento della popolazione, ma che coprono ciononostante circa due terzi dei posti disponibili nelle terapie intensive.
"La scuola è fondamentale per la democrazia e va tutelata, protetta, non abbandonata - afferma Draghi in merito alla riapertura scolastica - Grazie al ministro, agli insegnanti e ai genitori per gli sforzi di oggi e delle prossime settimane e mesi. Probabilmente ci sarà un aumento delle classi in Dad, ma quello che va respinto è il ricorso generalizzato alla didattica a distanza."
Posizione forte quella del premier e dell'intero esecutivo, il quale obbiettivo sembra rimanere, dal punti di vista scolastico, al passo delle altre grandi nazioni europee, minimizzando quindi i giorni spesi in Dad generalizzata per tutta la scuola. Già l'hanno scorso infatti i giorni spesi in Dad completa risultavano in Italia tre volte più numerosi rispetto alla media degli altri paesi, con 65 giorni rispetto ai 27 della media internazionale. Menzione importante quella di Draghi riguardo i rischi stessi della DAD che provocano un divario sempre maggiore tra ragazzi del Sud e del Nord, rimarcando differenze e divisioni già esistenti.
Per quanto riguarda l'obbligo vaccinale per gli over 50 e in particolare il tema dei novax, Draghi non usa mezzi termini: "Gli ospedali sono in sofferenza per l’impatto che ha il virus sulla popolazione non vaccinata. Siamo stati tra i primi ad adottare l'obbligo di vaccino per tutta una serie di categorie, ma ora la circolazione del virus mette di nuovo sotto pressione i nostri ospedali."
Continua poi Draghi, spiegando la ratio dietro il discusso obbligo vaccinale per gli over-50 "lo abbiamo fatto sulla base dei dati, essenzialmente, che ci dicono che chi ha più di 50 anni corre maggiori rischi, le terapie intensive sono occupate per i due terzi dai non vaccinati".
Sotto questo aspetto fondamentale il grafico portato dal ministro Speranza, che mostra come, per ogni 100.000 abitanti, i novax richiedano le cure delle terapie intensive circa 23 volte in più rispetto a coloro che hanno ricevuto 2 dosi di vaccino o la dose booster.
Ultimi temi toccati da Draghi sono stati la ripresa dell'economia italiana nell'ultimo anno, che finalmente ha segnato un aumento del 6% e il problema del Caro Bollette e dell'aumento generale del prezzo del gas su cui il premier rassicura: "La legge di bilancio ha già stanziato 3,5 miliardi. Sono previsti altri provvedimenti nel trimestre successivo e nei mesi a seguire. La via dl sostegno governativo è importante ma non può essere l'unica. Occorre chiedere a chi ha fatto grandi profitti da questo aumento al prezzo del gas di condividerli con il resto della società".
In conclusione, nonostante l'importante assenza delle risposte riguardo il Quirinale che rischia di far tremare e cadere l'esecutivo, il premier ha descritto un'atmosfera di coesione all'interno del Consiglio dei Ministri ove anche temi complessi come l'obbligo vaccinale sono stati affrontati raggiungendo infine l'unanimità dei consensi.