Il traguardo del secolo di vita è un privilegio che a pochi capita, ancora più raro se si è in gran forma e con lo spirito sempre alto: così è per Maria Gianfranceschi, che ha festeggiato il suo centesimo compleanno a Montignoso, circondata da gran parte della comunità, che le ha organizzato una magnifica festa presso la casa delle ex suore, a fianco alla chiesa di Santa Maria della Rosa.
Per lei tutti si sono adoperati per farle passare un pomeriggio indimenticabile, grati della sua bontà e della sua generosità, a partire dal senatore Andrea Marcucci, con il quale Maria aveva un rapporto speciale, essendo stata la sua tata per i primi 15 anni di vita: è stato lui che l’ha accolta all’ingresso della casa, profondamente emozionato, lasciandosi andare ai dolci ricordi dell’infanzia, nella quale Maria occupa un posto di primo piano: “Un legame che non si è mai interrotto - dice Marcucci - ma che è proseguito anche da adulto, è stata presente in tutti i momenti più importanti della mia vita”.
Maria è arrivata in auto insieme alla sorella Vittoria, 95 anni, con la quale vive: passo sicuro, indipendente, sguardo attento e parlata vivace, non sembra davvero che abbia cento anni; per tutti ha un saluto, un gesto di affetto, è sorpresa della presenza di stampa, televisione e fotografi. Per lei arriva addirittura il Burlamacco direttamente da Viareggio, con la presidente della manifestazione Maria Lina Marcucci e suonano le campane a festa, mentre l’assessore al sociale del comune di Montignoso, in fascia tricolore, le dona la pergamena incorniciata con gli auguri dell’amministrazione e l’atto di nascita di Maria: “Questo è il saluto dell’amministrazione comunale per Maria - dice la Podestà - e voglio approfittare per ringraziare tutti per aver reso possibile una bella festa, come Don Graziano della parrocchia che ci ha concesso l’uso della sala e anche gli sponsors come la Bottega di Adò, il panificio del Cinquale e ringraziamo Andrea Marcucci che ci ha rifornito delle bevande, più tutte le persone che hanno realizzato dolci e torte. Maria è un orgoglio per la nostra comunità e la festa per lei è una festa per tutti noi”.
Ma quale sarà il segreto di Maria, che l’ha portata a spegnere la centesima candelina?
“Ho sempre lavorato tanto - dice con tanta gratitudine negli occhi - lavoravo nei campi, non ho avuto una vita fatta di comodità: adesso vivo in tranquillità, alla sera mi faccio sempre una minestrina e poi mi piacciono tanto i dolci, per loro c’è sempre posto”.