Prendete una persona, prima non fatela uscire di casa e impeditele di lavorare per mesi; poi, non contenti, datele la possibilità di uscire e di tornare a lavorare, ma obbligatela a vaccinarsi altrimenti niente da fare. E se quella non vuole perché si sente libera e in grado di autodeterminarsi, costringetela in un angolo, non datele da mangiare, toglietele la socialità, annientatela psicologicamente, obbligatela a farsi un tampone ogni due giorni e, se anche è in smart working a casa, forzatela a scartavetrarsi il naso ugualmente come se fosse in ufficio o in fabbrica.
Poi, se questa persona non ci sta se, giunta all'estremo delle proprie forze e della propria capacità di sopportazione, si ribella e scende in piazza per protestare magari anche gridando e non accettando di essere 'addomesticata', allora ecco, è diventata fascista, nazista, no vax, antidemocratica, magari anche da deportare e internare in qualche campo di contenimento-rieducazione-gulag. In sostanza, si porta la gente all'esasperazione e, poi, se quella si ribella, la si massacra senza pietà riducendola a una sorta di zombie senza più alcuna possibilità di vivere degnamente togliendole, appunto, l'unica cosa per la quale valga realmente la pena di vivere: la dignità, la coscienza di sé, il diritto all'autodeterminazione.
Ma la domanda è un'altra: perché, in strada a fronteggiare i lavoratori non vaccinati, i cosiddetti contestatori, chi vuole restare libero e non iniettarsi nelle vene questa specie di vaccino sperimentale, non va questa classe politica digerente che si avvale degli uomini in divisa per fare il 'lavoro sporco' anche nei confronti di manifestanti che tutto sono, salvo sparute minoranze, che ideologizzati e politicizzati?
Perché la Cgil e il sindacato in genere si lamenta e chiama in causa il fascismo di un secolo fa invece di spiegare per quale motivo difende solo i lavoratori che si vaccinano e non si cura degli altri, di coloro che, comunque, devono mangiare e dare da mangiare alla famiglia? Perché il sindacato trascura una fetta di dipendenti che hanno il diritto di vedersi rappresentati né più né meno degli altri che hanno scelto di vaccinarsi?
Ogni violenza come quella che ha portato all'irruzione nella sede Cgil di Roma va condannata, senza se e senza ma, ma apostrofare la rabbia della gente come rigurgito di fascismo non solo non risolve il problema, ma nemmeno corrisponde alla realtà storica ed è come nascondere la testa sotto la sabbia.
Tornando al 15 ottobre, il Governo Draghi appoggiato da Pd, Lega, 5Stelle ossia da chi, fino al giorno prima, se ne diceva di cotte e di crude, ha deciso di portare all'estremo una politica sanitaria in materia Covid che non ha senso alcuno. I danni che causerà questa forzatura nelle persone saranno devastanti.
Noi siamo e staremo con coloro i quali non ci stanno ad essere costretti a vivere una vita indegna di essere vissuta. Invitiamo tutti coloro che vorranno a scriverci e a raccontarci le loro vicissitudini e le loro traversie a seguito di questo diktat.
Durante il nazismo, gli ebrei non potevano entrare nei negozi né andare al cinema o nei ristoranti, né lavorare. Erano banditi da tutto e, ogni volta, confidavano nella propria capacità di sopportazione dicendo e sperando che si poteva rinunciare a tutto. Sappiamo tutti come è andata a finire.
Ecco, stiamo per essere costretti a rinunciare a tutto e questa non è più l'applicazione di una misura sanitaria, ma una imposizione e una prova di forza tra il Potere e gli organismi sovranazionali che ne sono espressione e una grossa fetta di quel popolo italiano che non vuole essere gregge e non si fida di chi, da sempre o quasi, ha dimostrato di essere inaffidabile, per nulla credibile, capace solo di proteggere e incrementare i propri interessi e privilegi.
Il 15 ottobre dovrà essere ricordato come il Giorno della Vergogna.