Un successo attesissimo e confermato quello di ieri sera al teatro della Versiliana stracolmo di persone che hanno acquistato con mesi di anticipo i biglietti per assistere ad “Eleganzissima Estate” di Drusilla Foer.
Eleganzissima estate narra la vita straordinaria di Madame Foer vissuta tra Cuba, l’America, l’Italia e varie città europee, punteggiata di conoscenze con personaggi stravaganti (la mitica Ornella, la donna di servizio, e Dianora, con cui Drusilla ha inscenato delle gag telefoniche esilaranti) e di esperienze personali importanti: dal suo negozio di abiti usati a New York, il Second Hand Dru, luogo cult di ritrovo come la factory di Warhol - ma per ballare - degli artisti newyorkesi, alla Drusilla bambina che si nascondeva dietro le tende di casa spiandone avidamente gli ignari abitanti.
Alta, bella, sofisticata, con quell’accento toscano cantilenante tipico delle signore della nobiltà e dell’alta borghesia, brillante più dei lustrini e delle paillettes dei suoi magnifici abiti rigorosamente sartoriali in cui risplendeva col suo fisico da mannequin, eleganzissima lo è davvero Drusilla Foer - all’anagrafe Gianluca Gori – in questo recital scritto e interpretato dalla stessa protagonista.
Drusilla sul palco ha anche cantato le canzoni importanti della sua vita, accompagnata da Loris di Leo al pianoforte, una spalla quasi muta, ma portante per lo spettacolo, da Nico Gori al sax e al clarinetto e, alla chitarra, da Franco Godi - il più importante produttore di rap italiano (e produttore anche di Drusilla), nonché direttore artistico dello spettacolo ed autore di famosissimi jingles, accennati al piano alla fine dello spettacolo e subito cantati a squarciagola dal pubblico.
E proprio nel canto, con la voce, si riconosce a tratti Gigo - Gianluca Gori, che dà vita a Drusilla - con una potente vocalità quasi alla Sinatra, che in alcuni momenti prende il sopravvento su Drusilla. Vocalità riconosciuta anche dagli esperti, tanto che Drusilla ha annunciato l'imminente uscita di un disco suo, composto da inediti di grandi cantautori.
Una Drusilla sul palco della Versiliana che è sembrata molto più "alla mano" di come appare solitamente sugli schermi, che ha reso omaggio alla lingua toscana, felice di potersi esprimere nel suo linguaggio nativo spesso incomprensibile nelle altre regioni in cui va in scena la tournée teatrale.
Il pubblico è rimasto ammaliato dall'eclettica Drusilla, che si è lasciata andare a confidenze senza però svelare mai troppo di sé, che ha cantato e incantato gli spettatori con momenti di ilarità, ma anche di intensa, ma sempre sobria, drammaticità.
Pezzi cantati e recitati tra canzoni che sono quasi poesie - con un richiamo alla sensibilità di Alda Merini sugli internati nei manicomi - battute, imprevisti soprattutto con gli abiti di scena, hanno fatto volare via due ore abbondanti di grandissimo spettacolo.
E poi accenni sempre lievi ai grandi temi della guerra, dei pregiudizi, con un invito di Drusilla a sorridere sempre anche nelle avversità, a ringraziare, come ha ringraziato lei a fine spettacolo anche il pubblico, perché "il teatro è non solo chi lo fa ma anche chi ci viene".
Un’icona di stile, una presenza scenica intensa, glamour, simpatica, Drusilla è davvero un caso più unico che raro in cui un personaggio prende volutamente e coscientemente il sopravvento sul suo autore, vivendo con enorme successo di vita propria, una vita davvero… eleganzissima!