Donatella Cinelli Colombini, dopo due anni di pandemia si può fare un primo bilancio di questa stagione finalmente libera da 'vincoli' legati al Covid?
Un'annata complicata: troppo caldo, carenza di mano d'opera, caro bollette, guerra in Ucraina ed elezioni ... sono un mix preoccupante. Stiamo andando avanti anche grazie a un ottimo andamento delle vendite del vino e del turismo, ma il 2022 verrà ricordato come un anno faticosissimo
Lei oltre che una imprenditrice di primo livello per le sue aziende vinicole è anche proprietaria di uno splendido agriturismo a Colle
Trequanda. Questa estate ci sono stati turisti?
Nel primo tragico anno Covid la parte turistica dell'azienda perse oltre il 60 per cento del suo fatturato e chiuse un bilancio rossissimo con - 208.000 euro. Lo scorso anno la forbice sul 2019 scese al 30 per cento, ma il risultato economico fu ancora fortemente negativo. Quest'anno contiamo di superare gli incassi pre Covid e avvicinarci al pareggio dei conti. Ma temo che il caro bollette ci renderà le cose difficili. I turisti stranieri sono tornati e con soggiorni leggermente più lunghi di prima. Abbiamo una clientela estera quasi solo europea e questo ci ha favorito.
Nel 2022 la vendita del vino come è stata?
Ottima. La commercializzazione delle nostre bottiglie non ha mai avuto flessioni, neanche nel 2020 anche grazie a due annate 5 stelle del Brunello: 2015 e 2016. Esportiamo oltre il 70 per cento del nostro vino e, paradossalmente, nel periodo Covid, lavorando sui vecchi contatti abbiamo trovato nuovi importatori e ora mandiamo le bottiglie in 41 mercati esteri.
Estate molto calda e poco piovosa, come si annuncia la vendemmia?
Incrociamo le dita, l'uva di sangiovese, che per noi è la più importante, è ancora tutta nelle vigne. La siccità ci ha costretti a lavorare tantissimo sulle zappature e la gestione della chioma dove è stata abbandonata la pratica della cimatura riprendendo l'antico uso dell'accucciatura cioè l'avvolgimento dei tralci lunghi sull'ultimo filo. Le piogge d'agosto sono state provvidenziali e, se continueranno, la maturazione sarà graduale e favorevole alla produzione di grandi rossi.
Casato Prime Donne a Montalcino, un'azienda unica in Italia o quasi. Come sta progredendo?
Benissimo abbiamo tre enologhe interne: Barbara Magnani la senior che mi ha accompagnato in tutto il percorso e due junior, Sabrina e Giada. Abbiamo una consulente esterna che è professore all'Università di Bordeaux e una bella squadra di cantiniere tutte donne, tutte brave. 10 dei nostri vini hanno ottenuto oltre 90/100 da parte della stampa internazionale e l'apprezzamento dei consumatori è crescente. Anche l'ultimo nato, lo Spumante metodo classico Brut Rosè ha sorpreso tutti per il suo livello qualitativo molto alto.
Qual è il suo vino che, nel 2022, ha avuto più successo?
Direi il Brunello di Montalcino DOCG Riserva 2016 che ha portato a casa dei ratings davvero alti
Abbiamo assaggiato e bevuto il suo rosato. Strepitoso. Ci sono in serbo novità sul fronte della produzione vinicola?
Siamo sperimentando il vitigno autoctono toscano Sanforte che è molto promettente. Nell'IGT Bianco Sanchimento le cantiniere hanno fatto una mossa audace che si è rivelata vincente vinificando una parte dell'uva in forma orange e poi unendola alla parte fermentata tradizionalmente per ottenere un vino complesso e molto fine che piace moltissimo alla clientela. Sta per uscire il nuovo Passito con un packaging delizioso e presto sarà pronto il Vin Santo occhio di pernice.
A settembre è prevista una bella iniziativa proprio a Montalcino. il Premio Casato Prime Donne. Può dirci di cosa si tratta?
Dopo due anni di stop Covid, torna il Premio Casato Prime Donne con la premiazione che avrà luogo sabato 17 settembre a Montalcino e propone un personaggio femminile di grande attualità: la giovane inviata in prima linea Elena Testi. Insieme a lei due giornalisti che hanno contribuito alla divulgazione di Montalcino e dei suoi vini: Chiara Beghelli per il podcast de "Il Sole 24 Ore" e Aldo Fiordelli per numerosi pezzi pubblicati nel "Corriere Fiorentino" Negli anni il Premio Casato Prime Donne, finanziato dalla cantina di Montalcino con lo stesso nome, prima in Italia ad avere un organico interamente femminile, ha contribuito all'affermazione del nuovo ruolo e del nuovo contributo delle donne alla società e al mondo del lavoro. In passato è stato assegnato a personalità della scienza come la virologa Ilaria Capua o l'astronauta Samantha Cristoforetti, sportive come la calciatrice Sara Gama, esponenti della cultura e paladine dei diritti umani. La giuria, presieduta da Donatella Cinelli Colombini e composta da Rosy Bindi, Anselma Dell'Olio, Anna Pesenti, Stefania Rossini, Anna Scafuri e Daniela Viglione, è riuscita a anticipare il cambiamento segnalando personaggi femminili che lo rappresentano.
Da questa 22^ edizione il Premio si pone la nuova "mission" di incubatore di talenti locali. L'obiettivo è di stimolare giovani toscani, rafforzando le loro motivazioni, dando opportunità formative e di visibilità affinché il loro successo diventi un esempio positivo per i coetanei. Nell'edizione 2022 verranno coinvolti Edoardo Biagi studente al Master per Comunicazione d'Impresa dell'Università di Siena, 4 classi dell'Istituto Agrario Bettino Ricasoli e del Liceo Linguistico Lambruschini di Montalcino, il giovane orafo fiorentino Riccardo Penco e il giovane pasticcere livornese Lorenzo Cristiani.