Tosta è tosta, c'è poco da dire. Una che si laurea giovanissima in Marketing & Management e manda, poi, tutto a quel paese perché la pancia le dice che deve fare l'attrice, non può non avere carattere, grinta e determinazione da vendere. Del resto, se anche avessimo avuto qualche dubbio, sono stati sufficienti una ventina di minuti di conversazione per capire che la ragazza... gioca bene e ha, almeno così ci è parso, i numeri per tentare la grande sfida.
Chiara Terigi ha 28 anni, è lucchese doc nel senso che è nata e cresciuta a San Concordio dove abita la sua famiglia - il papà Andrea è uno dei tre fratelli Terigi titolari della concessionaria Audi di via delle Fornacette - e da quando si è diplomata, ossia tanti anni fa, ha subito avvertito la sensazione che la città le andasse stretta. Così, senza paura, si è gettata a capofitto nello studio.
Purtroppo o per fortuna, però, il diavolo fa, quasi sempre, le pentole, ma non i coperchi così, ad un passo dal conseguimento della laurea, Chiara avverte chiaramente la sensazione, sempre più stringente, che la sua vera strada sarà un'altra e quella passione per il teatro e la recitazione che l'aveva accompagnata per tutta l'adolescenza e non solo, aveva covato sotto la cenere per esplodere quando, ormai finiti gli studi, avrebbe dovuto cercare un lavoro: Ad essere sincera - racconta - avrei sempre voluto fare l'attrice, ma ho procrastinato la scelta ostinandomi a fare altro. Così, quando, ormai, mancava solo la tesi, ho voluto affrontare le mie paure e ho parlato con i miei genitori spiegando loro che mi sarei laureata, ringraziandoli per tutto quello che avevano fatto, ma che mi sarei iscritta ad un corso di recitazione e avrei fatto di tutto affinché il mio sogno diventasse realtà.
Le scelte di pancia sono, sovente, le più difficili, ma anche le più vere e corrispondenti ai desiderata più profondi: Lo confesso - dice Chiara Terigi - Ho sperato che questa passione se ne andasse da sola, non facevo altro che piangere negli ultimi tempi perché mi rendevo conto che stavo procedendo su una strada che non sentivo essere la mia. Così, una volta laureatami, sono scappata, letteralmente, a Roma dove mi sono iscritta ai corsi di Teatro Azione e dove sono rimasta tre anni nel corso dei quali la mattina studiavo e imparavo mentre, poi, lavoravo per cercare di fare esperienze e mantenermi.
Ma se Lucca le stava troppo stretta non per questo evitava di tornarci: Lucca mi stava stretta, è vero, ma io sono legatissima alla mia famiglia e alle mie amiche e non rinuncerei mai a stare troppo a lungo senza di loro, così quando posso e non è semplice, corro a casa per ritrovare amici e affetti che non ho mai dimenticato.
Roma, quindi e la gioia di vivere in una città, in zona S. Giovanni, che le ha dato molto sotto tutti i punti di vista. All'interno di Teatro Azione e nonostante il Covid, Chiara riesce a ricavarsi uno spazio professionale e a stabilizzarsi, al punto che inizia a prendere in considerazione l'idea di fermarsi nella capitale. Ma e sempre a proposito dei famosi coperchi di cui sopra, ecco la sorpresa: A Roma mi sentivo da Dio, ma pur trovandomi benissimo a Teatro Azione, dentro di me coltivavo la speranza di poter frequentare una delle famose scuole di recitazione a livello nazionale. Una cosa non facile per tanti motivi non ultimo la mia età, visto che sono scelti, spesso, ragazzi e ragazze appena ventenni mentre io ne avevo qualcuno di più. Dopo qualche tentativo andato a vuoto, decisi di non fare più domande per partecipare ai bandi di concorso delle accademie più prestigiose. In realtà non ci riuscii e, rammento bene, proprio l'ultimo giorno utile per il bando indetto dall'Accademia dei Filodrammatici di Milano, mi iscrissi. Partecipammo in seicento.
Seicento partecipanti per soli 12 posti a disposizione: sei per gli uomini e altrettanti per le donne. Probabilità di successo, pochissime se non, addirittura, nulle, ma Chiara non si dà per vinta e riesce a passare una prova dopo l'altra fino a quando, incredibile, ma vero, passa alla terza e ultima fase dove i candidati rimasti sono solamente 25. Il bando è biennale e prevede, per i vincitori, la frequentazione gratuita di una delle più rinomate scuole di recitazione in Italia.
Quando appresi di essere arrivata alla terza fase - prosegue nel racconto Chiara - non volevo crederci. Cominciai, allora, a pensare che se ero arrivata fino a lì avrei anche potuto giocarmela. Così, quando fui chiamata e mi venne detto che ero stata ammessa all'Accademia, non capii più nulla, è stata un'emozione straordinaria. La mia giornata prevede nove ore al giorno di lezione per cinque o sei volte la settimana, dalle 9 alle 18.30 con un'ora di pausa pranzo. E' un'esperienza bellissima, un sogno che si avvera. A ottobre terminerò le lezioni e lo spettacolo che arrangeremo verrà messo in scena al teatro dei Filodrammatici di Milano come apertura della stagione di prosa e sarà replicato per dieci giorni di seguito nel corso dei quali saremo trattati economicamente come veri e propri professionisti con tanto di contratto. Dopodiché vedremo che cosa accadrà.
Prima di varcare la soglia dell'Accademia di Milano, Chiara Terigi aveva un agente che si occupava di trovarle dei provini. E proprio all'ultimo, venne chiamata dal regista Giulio Manfredonia che stava per girare Fosca Innocenti 2, una fiction prodotta da Canale 5 che aveva riscosso, alla sua prima apparizione un buon successo di pubblico. Cotta e mangiata si fa per dire, Chiara venne selezionata e scelta per un 'ruolo di puntata', ossia per uno degli episodi della serie Tv, esattamente il primo che andrà in onda in prima serata su Canale 5 venerdì prossimo 13 gennaio.
Inutile aggiungere altro: a Chiara Terigi un enorme, stratosferico in bocca al lupo: ha avuto il coraggio di osare e ha iniziato a volare. Per quanto tempo riuscirà a farlo dipenderà dalla sua volontà, ma anche dalle circostanze che nboi le auguriamo siano tutte favorevoli.