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Scritto da Redazione
Garfagnana
15 Febbraio 2020

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Sempre più al centro del dibattito politico in questi giorni la sicurezza della cosiddetta “Fondovalle”, numerosi sono stati infatti gli incidenti avvenuti lungo la principale arteria di collegamento di tutta la Mediavalle e Garfagnana.

Una situazione che ha attirato l’attenzione, tra i vari attori politici della lucchesia, anche di Riccardo Giannoni, capogruppo in consiglio provinciale di “Alternativa Civica Centrodestra", che presenterà durante la prossima riunione consiliare un’interrogazione proprio sulla questione della sicurezza lungo la più trafficata strada della Valle.

Giannoni, qual è la sua opinione riguardo la sicurezza lungo la “Fondovalle”?

“La “Fondovalle”, ovvero la strada provinciale Ludovica, la Calavorno – Ponte di Campia e la Regionale 445 della Garfagnana, è un insieme di strade la cui responsabilità è demandata alla provincia di Lucca e che si è rivelata altamente pericolosa come dimostrato dagli incidenti che la hanno caratterizzata negli anni. Molte volte, quando si analizzano certe circostanze, come si nota dalle uscite del sindaco di Castelnuovo di Garfagnana Tagliasacchi, sembra che vi sia una situazione la cui responsabilità non è di nessuno e questo non è assolutamente vero, il responsabile ha un nome ed un cognome: Partito Democratico. Non ci sono altre responsabilità politiche per questo stato di fatto, innanzitutto per l’assurda riforma delle provincie che a livello nazionale ha detto alla gente di averle abolite, quando in realtà le ha tenute in piedi impedendo però ai cittadini di votarne le cariche, lasciandogli delle competenze e togliendogli però al contempo le risorse.

La riforma delle provincie che ripercussioni ha avuto su Lucca?

La provincia di Lucca in questi anni, dopo la riforma del Partito Democratico, ha ceduto gran parte del proprio patrimonio per cercare di chiudere i bilanci, vendendo il palazzo della Questura, un immobile di proprietà dei lucchesi. Pur restando pubblico l’edificio è ben differente che sia dello Stato Italiano o della provincia di Lucca, dei cittadini del territorio lucchese, perché sarebbe stato logico venderlo per fare investimenti sul territorio provinciale ma, come la metà dei 15 milioni di euro in azioni della SALT venduti dall’amministrazione, questi soldi sono stati utilizzati per tappare i buchi di bilancio creatisi dopo la riforma Del Rio.

Quindi una responsabilità del PD a livello nazionale?

Non solo, infatti se la prima responsabilità politica è del PD nazionale, la seconda è dei suoi rappresentanti locali nella provincia di Lucca, che supinamente hanno accettato questo stato di fatto e hanno gestito una situazione oggettivamente difficile senza avere il coraggio, che deve avere un amministratore pubblico, di dire: “Non posso indossare una fascia, ricoprire un ruolo, se non vengo messo nelle condizioni di fare l’interesse della popolazione che devo amministrare”. Sembra che vi sia un attaccamento a queste “fasce” nella speranza che il PD poi porti certi elementi ad essere candidati per altre posizioni più elevate e nella speranza quindi di un riconoscimento di fedeltà da parte del partito, qui mi riferisco a Menesini e a Carrari che hanno accettato supinamente la situazione, la responsabilità è anche loro. Io lo dico chiaramente: se non hai risorse per garantire la manutenzione sulle strade e questo si traduce in una pericolosità tale di quelle arterie al punto che può causare problemi gravi un amministratore deve rinunciare alla fascia, la deve consegnare al prefetto e deve chiedere che l’ente sia commissariato, questa sarebbe la via più onorevole per un politico. Ripeto quindi che la pericolosità della “Fondovalle” è un problema oggettivo e che la responsabilità è del Partito Democratico, non ci si giri intorno. Mi dispiace che ci siano degli amministratori di centrosinistra che si stanno rendendo conto ora della situazione, probabilmente a causa delle vicine elezioni regionali, ma è chiaro che se certi soggetti non sono responsabili direttamente sono comunque corresponsabili di questa situazione.

Lei ha detto di avere presentato un’interrogazione provinciale sull’argomento...

Si, presenterò un’interrogazione in consiglio provinciale che verrà discussa il 24 di febbraio, che non porterà chiacchiere ma impegni precisi su quello che si ritiene di fare immediatamente sulla fondovalle, con fondi provinciali se ci sono oppure usando quelli regionali, visto che una parte della strada è regionale e da quindi la possibilità di accedere a certe risorse. Bisogna intervenire quantomeno per tamponare la situazione, posizionando la segnaletica orizzontale là dove oggettivamente manca, cercando di fare quegli interventi minimi che possono mettere più in sicurezza quell’arteria. Logicamente mi aspetto che venga detto anche cosa vuole fare la provincia in un programma di interventi più ampio e di più lungo respiro. L’interrogazione ha il fine di capire entro quanto e dove si interverrà rapidamente, così da mettere, lo ripeto, un minimo in sicurezza quest’arteria vitale della viabilità in Mediavalle e Garfagnana. Si interviene spesso in somma urgenza e va bene, ma è un qualcosa di scontato perché in caso di emergenze è normale che l’amministrazione sia tenuta a intervenire, però c’è bisogno anche di manutenzione ordinaria, che in questi anni è clamorosamente mancata".

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