“Ci sono due numeri che danno l’esatta misura dello sforzo messo in campo dalla Regione Toscana per favorire il ricambio generazionale tra le nostre imprese agricole: per i giovani agricoltori, da un iniziale programmazione finanziaria del Piano di Sviluppo Rurale 2014/2020 di 60 milioni di euro, pari al 6% della dotazione finanziaria di 948 milioni di euro, si è passati a circa 165 milioni di euro, cioè il 17,3%. E senza considerare gli esiti del bando che è ancora aperto, i giovani agricoltori a oggi ammessi a finanziamento con i due precedenti bandi del 2015 e del 2016 sono stati complessivamente 1032”. L’assessore all’agricoltura, Marco Remaschi, replica così a recenti dichiarazioni critiche di dirigenti di Coldiretti sulle iniziative regionali per favorire l’ingresso di nuove energie nel settore delle produzioni agricole.
“E non soltanto invito Coldiretti a riflettere sul valore di quei dati – prosegue – , ma anche sul fatto, cosa che i suoi dirigenti non possono ignorare, che il Programma di sviluppo rurale è un programma condiviso e concordato con le parti interessate, quindi anche con Coldiretti, e destina le proprie risorse non solo ai giovani ma, ovviamente, anche alle aree rurali e agli investimenti delle imprese agricole. Spiace dirlo, ma tutto questo sottolinea il carattere strumentale di quelle critiche”.
I bandi emessi per giovani agricoltori sono a oggi tre, compreso l’ultimo per il quale il termine per la presentazione delle domande, che era prevista per 16 marzo, verrà prorogato a causa della situazione che si è determinata per l’emergenza coronavirus.
Il primo bando in favore dell’insediamento dei giovani agricoltori è uscito nel 2015 e le risorse inizialmente previste di 40 milioni di euro sono state portate a 100 milioni di euro, questo a dimostrazione della volontà della Regione Toscana di andare incontro alla forte richiesta del mondo giovanile. Il secondo bando è stato pubblicato nel 2016, con un plafond di 20 milioni di euro che sono stati poi portati a 47 milioni di euro, mentre il terzo bando, quello ancora aperto è stato pubblicato a fine 2019 con una dotazione finanziaria di 18 milioni di euro.
“Voglio anche ricordare – prosegue Remaschi – che il già significativo dato dei 1032 giovani beneficiari dei contributi non è definitivo: non c’è solo il bando 2019 tuttora aperto, ma va anche considerato che il termine a disposizione per realizzare gli investimenti è di tre anni, più le varie proroghe concesse su richiesta degli stessi giovani interessati, e quindi entro questo anno e il prossimo saranno completati i pagamenti di tutte le risorse allocate nei bandi 2015 e 2016”.
“Abbiamo lavorato in questi anni – conclude Remaschi – per fare del Programma di sviluppo rurale uno strumento strategico per costruire il futuro della agricoltura toscana, dove insieme al tema fondamentale del ricambio generazionale ci sono il sostegno alle imprese che vogliono innovare, i premi alle imprese che producono biologico, il sostegno alla riduzione dell’uso dei fitofarmaci, la tutela delle nostre foreste, il supporto alla formazione, la diversificazione della attività agricola, con l’agriturismo e agricoltura sociale. E’ su questi temi che ci attendiamo il contributo e propositivo e autorevole di Coldiretti”.