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Scritto da Redazione
Garfagnana
06 Ottobre 2024

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Quando verranno messe in sicurezza le sponde?” “Quando potremo riavere il ‘nostro’ lago?” Sono queste le domande rimaste in sospeso per i cittadini del piccolo borgo.

Quello che, fino a pochi anni fa, era un bacino artificiale tra i più suggestivi della Garfagnana, mèta ambita di turisti da ogni dove, oggi è ridotto ad un rivolo di acqua che, miracolosamente, resiste in mezzo ad una vegetazione oramai fuori controllo. Quello che doveva essere un ponte che univa due sponde, oggi è invece un muro che divide perché interdetto al traffico per lavori che, ancora, non si vedono.

Che amarezza pensare a com’era il lago di Pontecosi. E che tristezza, soprattutto, vedere cos’è diventato adesso. L’abitato, che è un tutt’uno con il ‘suo’ lago, giustamente si risente. Ancora non riesce a mandare giù il boccone amaro, la mattina, quando - aprendo la finestra - quello che si ritrova di fronte è il relitto del paesaggio che conosceva. Peggio ancora, però, è non sapere quando – e se - questo triste scenario cambierà.

Il 25 settembre una lettera è giunta sul tavolo degli enti preposti: Enel, Autorità di Bacino, Consorzio di Bonifica e i due comuni che si spartiscono le sponde del lago ovvero Castelnuovo di Garfagnana e Pieve Fosciana. Essa porta la firma delle associazioni di Pontecosi. E, nello specifico: Lagosi Aps, Circolo Anspi Don Guglielmo Muccini, Centro Socio Culturale San Magno e ADS Pontecosi Lagosi.

I loro presidenti, rappresentati dall’avvocato Elena Picchetti, chiedono delucidazioni sullo stato dei lavori di messa in sicurezza dell’abitato e delle operazioni di riempimento del lago alla luce delle comunicazioni e, soprattutto, dell’informativa di Enel Green Power del 6 agosto con la quale, sostanzialmente, si annunciava l’avvio della seconda fase del cantiere per il restyling definitivo dell’invaso e l’ultimazione delle attività di miglioramento sismico della diga e di manutenzione delle paratoie di fondo.

A circa un anno dalla piena del novembre 2023, originata dalla tempesta Ciaran – denunciano le associazioni compatte -, non sono ancora iniziati i lavori di messa in sicurezza delle sponde e questo ritardo non solo espone l’abitato di Pontecosi a possibili rischi idrogeologici, ma impedisce anche il ripristino della viabilità sul ponte che unisce il versante della Pieve a quello di Castelnuovo, gravemente interessato dagli eventi corrosivi della piena di novembre”.

Anche la sponda vicina alla diga mostra evidenti segni di cedimento, già segnalati al comune di Pieve Fosciana – sottolineano le associazioni -. Tutti i lavori hanno subito rallentamenti tanto che il riempimento del lago, originariamente previsto nel gennaio 2025, è slittato all’estate 2025 secondo quanto riportato nell’ultima informativa dell’Enel”.

A questo punto esse si rivolgono, ancora una volta, agli enti preposti affinché - ognuno per le rispettive competenze e di concerto tra loro - vogliano provvedere, senza ulteriori ritardi, alla messa in sicurezza dell’abitato che costituisce la loro primaria preoccupazione e, successivamente, al ripristino della viabilità del ponte nonché al riempimento del lago - elemento distintivo e fortemente caratterizzante il borgo di Pontecosi.

L’inizio della stagione invernale – evidenziano le associazioni - richiede la massima attenzione della gestione delle dighe a monte dell’abitato ed un attento monitoraggio delle piogge proprio in considerazione dello stato in cui si trovano le sponde del lago che rendono gli abitanti di Pontecosi indifesi di fronte ad eventi alluvionali tanto violenti quanto, purtroppo, sempre più frequenti”.

Al di là delle legittime sollecitazioni e delle comprensibili proteste, quello che viene spontaneo domandarsi è: davvero questa è la cartolina che vogliamo dare al turista che viene in Garfagnana? Davvero vogliamo continuare ad assistere al triste spettacolo di un lago prosciugato?

…E intanto la natura fa il suo inesorabile corso e si riappropria, giorno dopo giorno, delle terre sottratte.

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