Paola, Alberta, Lucia, Lorella, Maria Grazia, Carlo. Sono gli infermieri del 118 territoriale Mediavalle e Garfagnana, che giornalmente combattono questa guerra sul campo, in prima linea, contro questo dannato nemico invisibile.
Nella ristretta cerchia dei nostri angeli custodi del soccorso alla popolazione, in questo difficile momento che sta sconvolgendo la nostra società, oltre al grande lavoro svolto dal personale ospedaliero, figurano anche loro, gli infermieri del 118, che assieme ai medici e ai volontari delle associazioni, partono con l'ambulanza infermieristica per valutare, soccorrere e trasportare in pronto soccorso traumi e malori della cittadinanza, e tra questi, anche purtroppo casi sintomatici e positivi al tremendo covid-19.
Pronti h24 a correre in sirena per le impervie strade semideserte, sempre di fronte a scenari diversi, gli infermieri delle ambulanze infermieristiche, si approcciano per primi col paziente, costituendo così il ponte tra l'abitazione e l'ospedalizzazione del paziente stesso. Per ospedalizzazione si può intendere anche il San Luca o Cisanello, con tutte le relative difficoltà e lunghe tempistiche per lo spostamento. Si tratta di una guerra combattuta con poche armi a disposizione, tra le quali i necessari e obbligatori DPI, composti dalle mascherine e dalle tute anticontaminazione, che scarseggiano sempre di più in tutto il paese. "Dobbiamo utilizzare i dispositivi di protezione con molta parsimonia" - affermano gli infermieri. "Pure le associazioni di volontariato navigano nel nostro mare. Reperire i dpi sono un grosso problema che si presenta ogni giorno". Il rischio di trarre contagio, nello svolgere questa missione, si cela sempre dietro l'angolo, e nell'ambiente del soccorso, non ci si può permettere di rischiare di propagare il virus tra i colleghi soccorritori. Per il momento pare che il popolo dei soccorritori sia ancora ben presente, ma il livello di attenzione resta comunque altissimo. Stress, stanchezza, paura, elementi che si intrecciano con coraggio, coscienza, senso del dovere e orgoglio e che portano avanti una macchina del soccorso comunque diligente e impeccabile, per il bene della nostra popolazione.